A sud della Città Eterna

di Marco –   
Sapevo che per quanto tempo potessi passare nella Capitale non sarei riuscito a visitare che una piccola parte dei tesori della città e che avrei camminato dall’alba a notte fino allo sfinimento. Ma ho scelto di riservare una settimana delle mia vacanze nel Lazio al sud della Capitale, dove la nevrosi della metropoli lascia spazio alle spiagge bianche del litorale pontino.

Ho affittato un appartamento sulla costa utilizzando la piattaforma di fewostay e da lì sono partito alla scoperta del territorio.
Prima tappa ad Anzio, a circa 50 chilometri da Roma, non solo per mangiare del buon pesce nei ristoranti che si affacciano lungo la banchina del porto dove ogni giorno le barche dei pescatori scaricano il frutto della loro fatica, ma anche per visitare i siti archeologici.
Ad Anzio, l’antica Antium che inglobava anche l’adiacente Nettuno, nacquero gli imperatori Caligola e Nerone. Quest’ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Qui visse per un periodo Cicerone dopo aver scontato l’esilio, e qui riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. In quel periodo molti nobili romani  costruirono bellissime ville in riva al mare.

A Nettuno vale la pena di visitare il borgo storico,  l’antico Castello della cittadina, costruito su un alto scoglio marino circondato da mura massicce guardate da imponenti torrioni cilindrici, che circondano il borgo,  Le torri sono state edificate dagli Orsini alla fine del Trecento. Qui sorge il palazzo Baronale simbolo del potere feudale,  residenza dell’ antica famiglia Colonna che fu proprietaria dalla città fino al 1594.




Proseguendo verso sud si giunge alla Riserva naturale del Lago di Fogliano, una vera oasi di pace ancora poco visitata. L’ampio specchio d’acqua salmastra è separato dalla costa da una sottile striscia di terra ed è circondato da sentieri percorribili a piedi o in bicicletta.  Quest’area umida è popolata da Germani Reali,  Fischioni,  Cormorani, Falchi pescatori e da molti altri volatili.

Su una sponda del lago, raggiungibile con una strada sterrata, sorge un borgo di pescatori risalente al 1700 e, poco distante, Villa Caetani,  meglio conosciuta come “villa inglese” per la sua similitudine con le case coloniali dell’isola, costruita nel 1742 dai Caetani per ospitare  il conte d’Albany e il cardinale  di York.

A poca distanza sorge un grazioso giardino botanico, fratello minore del famoso Giardino di Ninfa situato nell’entroterra, una delle perle naturalistiche della regione accessibile solo in alcuni periodi prenotando visite guidate.

Lago di Fogliano

Il parco di NInfa, della grandezza di otto ettari, attraversato da numerosi ruscelli d’irrigazione oltre che dal fiume Ninfa, è un giardino all’inglese e ospita al suo interno oltre un migliaio di piante. Il fiume prende origine dall’omonimo laghetto di natura risorgiva che scorreva, fino alla bonifica integrale, per oltre 40 chilometri nell’agro pontino nel primo tratto col nome Ninfa e poi col nome Sisto, fino a sfociare tra Terracina ed il Circeo.
Da non perdere una visita alle prigioni, all’interno della fortezza dei Caetani adiacente al giardino, dove sono stati scoperti circa 150 graffiti e iscrizioni realizzati nel corso dei secoli dai detenuti.

A pochi chilometri di distanza si può visitare Sermoneta, edificato dai romani in onore della dea Giunone Moneta, che fu un importante centro urbano prima medioevale poi rinascimentale. E’ piacevole passeggiare nelle strette vie dell’antico borgo dove sorgono il castello e il Duomo e dove hanno soggiornato pontefici e sovrani.

Ancora verso la costa per raggiungere la città balneare di Terracina, con il suo canale e le barche dei pescatori. Da non perdere un pasto a base di pesce freschissimo nei locali della cooperativa adiacente al mercato all’ingrosso dove ogni giorno si svolge l’asta del pescato dedicata agli operatori del settore.

Qualche decina di chilometri verso sud e si giunge a Gaeta il cui nome è collegato al mito degli Argonauti  derivando  della città da Aietes, mitico padre di Medea (nipote di Circe), la maga innamorata di Giasone.

Qui, tra molti altri siti di interesse, sorge il Santuario della Santissima Trinità, anche detto della Montagna Spaccata, situato sulla fiancata occidentale del Monte Orlando. La leggenda vuole che alla morte di Cristo, quando si  squarcio’ il velo del tempio di Gerusalemme, venne alla luce quella che oggi è chiamata “la grotta del turco”. Nel 1434 dall’alto dei due costoni di roccia si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura, al di sopra dell’ingresso sul mare della grotta; Su di esso, nel XVI secolo, venne realizzata una cappella, raggiungibile tramite una scalinata che porta nelle viscere della montagna.

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