di Monica Palazzi –
Monteriggioni si trova in provincia di Siena è posizionata tra il capoluogo e Colle Val d’Else.
La particolarità del borgo è la circolarità del suo perimetro che è dovuta all’andamento naturale della collina tanto che anche le mura lo seguono.
Nel passato questo territorio fu sempre al centro delle lotte tra Firenze e Siena ed per questo motivo che tra il 1214 e il 1219 i senesi costruirono le mura alte fino a dieci metri per una lunghezza di 570 metri con 14 torri.
Per ridurre la fragilità della struttura vennero fatte solo due porte d’accesso: Porta di San Giovanni che si trova a Nord verso Firenze e Porta Franca a sud in direzione di Siena.
L’accesso alla città era consentito solo attraverso le porte di legno che però erano ricoperte di ferro che erano azionate da carrucole ed ancora oggi sono visibili sia i cardini sia le buche dovuti alla stanghe di chiusura.
Era impossibile pensare di entrare nel castello in quanto c’erano dei fossati pieni di carbone e legna che venivano bruciati in caso di attacco.
Non è mai stato espugnato fino al 1554 quando venne messo in atto un tradimento da parte di un capitano della guarnigione senese che si accordò con i fiorentini e aprì loro la porta.
E fu così che Monteriggioni perse la sua inespugnabilità però sicuramente non per difetto delle mura.
C’è anche una leggenda su questo fatto che vuole che l’anima persa del traditore vaghi ancora piena di sensi di colpa per quanto fatto…
La cinta muraria che vediamo oggi è tuttora conservata in tutti i suoi elementi originali e le uniche modifiche sono del XVI secolo quando furono abbassate le torri e interrate le mura per adattarsi alle nuove armi da fuoco e così da offrire al nemico il minor agio possibile.
E’ uno dei borghi medievali meglio conservati in Italia
Sulla piazza Roma possiamo ammirare la Pieve di Santa Maria Assunta che è stata costruita in stile romanico con un pizzico di gotico. La chiesetta risale agli anni tra 1213(anno in cui è stato fondato il borgo) e il 1235 ed è da sempre il centro di Monteriggioni. La facciata è in travertino con una struttura semplice e al portale con arco in pietra sormontato da un’apertura circolare con a fianco il campanile che è di un periodo successivo in quanto risale al Settecento. Nella chiesa troviamo un dipinto del XVII secolo con “la Madonna del Rosario” a cui è dedicata una festa ad ottobre.
Una visita la merita anche il Museo delle Armi in cui possiamo trovare copie degli strumenti da guerra che sono legati alla storia delle fortificazioni.
Non è da molto che il camminamento delle mura è percorribile e credo che lo fosse da molto poco quando ci sono andata io … si tratta di una cinta muraria in pietra da cui si può ammirare tutta la collina e percorrere i tratti degli antichi camminamenti di ronda con due diversi ballatoi posti alla sommità del circuito murario.
Da qui ho potuto posare lo sguardo sulla campagna circostante vale a dire quella del Chianti e della Val d’Elsa oltre ad ammirare in una maniera fuori dal comune anche il borgo nel suo insieme. E dal profilo delle mura sporgono le torri a pianta rettangolare e una è addossata alla cortina interna.
L’imponenza di queste mura e fortificazioni dovette essere talmente forte anche per Dante Alighieri tanto da fargli pensare alla “celebre” solitudine che si poteva sentire da queste mura.
L’ideale sarebbe poter andare a visitare questo borgo ogni anno nei due primi fine settimana del mese di luglio perché Covid permettendo si tiene il “Festival Monteriggioni di torri e corona” con le rievocazione di arti, mestieri e scene della vita quotidiana dei tempi passati in quanti si viene riportati nella seconda metà del ‘200. Gli abitanti si vestono con abiti d’epoca ed interpretano mercanti che vendono i loro prodotti oppure ci sono soldati che difendono la città senza dimenticare i saltimbanchi e i musici con giostre e tornei medievali.
- Quattro curiosità
- il luogo in cui anticamente sorgeva l’orto di verdure che sfamava il popolo durante gli attacchi dei nemici oggi è Piazza Roma che è il cuore del borgo vale a dire il luogo intorno al quale nel corso dei secoli si è sviluppato il nucleo cittadino e i giardini che ancora sono presenti e ci ricordano la sua funzione originaria. La piazzetta com’è chiamata dai locali per via delle sue dimensioni ridotte non era pavimentata fino agli anni Settanta del Novecento quando è stata messa la pietra rosa di Rosia che fa un contrasto particolare con le casette gialle intorno.
- Il borgo si trova dove era un’antica fattoria longobarda e il nome “Montis Regia” indica un fondo regale.
- Si dice che vi siano dei cunicoli e anche dei passaggi sotterranei che potevano collegare Siena (e, ovviamente, viceversa) partendo proprio dal Castello.
- La caduta di Siena e Monteriggioni è considerata dagli storici la fine dell’epoca comunale in Italia. Cosimo de Medici divenne signore dell’intero territorio.