di Ulisse –
1° giorno Punta Sabbioni – Chioggia
Il nostro viaggio inizia da Punta Sabbioni imbarcandoci sulla motonave che ci porta al Lido di Venezia, da lì prendiamo la Ciclabile E5 costeggiando le spiagge del Lido con i famosi Bagni della Bella Epoque, giungiamo nella zona del Casinò e del Palazzo del Cinema, dove veniamo sottoposti al controllo da parte della Polizia perché erano i giorni della Mostra del Cinema, ammiriamo il famoso Hotel Excelsior e raggiungiamo il paese di Malamocco pedalando sui Murazzi, che permettono una bella vista panoramica sul mare.
Raggiungiamo la località Lido Alberoni per imbarcarci sul traghetto che ci porterà all’isola di Pellestrina.
Sbarcati a Pellestrina riprendiamo il percorso seguendo le indicazioni della Ciclabile E5 che ci porta, sempre a costeggiare la Laguna, attraversando un paesaggio senza tempo, potremmo essere anche negli anni sessanta …….
In Località Cimitero ci imbarchiamo sul traghetto (linea 11) che ci porta alla Fondamenta Pescheria nel centro di Chioggia.
A Chioggia finisce la nostra pedalata e dedichiamo il pomeriggio alla visita del centro della Città che sembra un’appendice di Venezia, con le sue calli, i canali,i ponti e le Chiese Dopo qualche cicchetto ceniamo, molto bene, alla Trattoria “Bella Venezia” e pernottiamo al centralissimo B&B Antico Orologio.
2° giorno Chioggia – Scardovari
Usciamo da Chioggia, di buon mattino e percorriamo per qualche centinaio di metri la Strada Statale 309 Romea sul ponte che ci permette di attraversare il Fiume Brenta, poi giriamo a sinistra in direzione Cà Lino fino a raggiungere la bella strada, sull’argine, che costeggia il fiume Adige. Proseguiamo per 6-7 Km finchè arriviamo di nuovo sulla Romea, necessaria da percorrere, perché dobbiamo attraversare il fiume Adige, dopo il ponte stiamo ancora qualche centinaio di metri sulla stessa strada fino a girare a destra sulla SP65 seguendo le indicazioni per Rosolina Mare, lasciamo questa strada dopo circa 4 Km giriamo a destra e imbocchiamo la Via delle Valli.
Inizia un percorso bellissimo in mezza alla natura, pedalando fra terra ed acqua lunga una strada percorsa prevalentemente da ciclisti (eccetto qualche automobilista autorizzato), dopo 10 Km arriviamo sulla strada che costeggia il Po’ di Levante, giriamo a sinistra e dopo 3 Km arriviamo all’imbarcadero del traghetto per biciclette che ci permetterà di attraversare il fiume e arrivare a Porto Levante.
Il servizio di traghetto utilissimo, senza passare dalla statale Romea, funzione tutta l’estate, conviene comunque chiamare prima, al num. Telef. 3298607630 per accordarsi su orari e numero persone.
Prezzo dell’estate 2021 è di 2,50 Euro per una persona e la bici.
Usciti da Porto levante sulla Via delle Valli, costeggiamo la laguna fino al passaggio in Valle Scanarello, al primo incrocio giriamo a destra in direzione Cà Pisani raggiungendo il Po’ di Maistra fino alla SP37 che troviamo girando a sinistra, attraversiamo il ponte a Cà Venier sulla SP37 e proseguiamo sul successivo ponte che ci porta a Cà Tiepolo, da li siamo saliti su una pista ciclabile sull’argine del Po’ di Tolle che ci ha condotti nelle vicinanze di Scardovari, che poi raggiungiam, prendendo la SP38 da Scardovari abbiamo proseguito per Bonelli fino a raggiungere la selvaggia Barricata con le sue spiagge.
Ci dirigiamo rimanendo sempre sulla SP 38 per l’incantevole Sacca degli Scardovari, questo è indubbiamente il tratto più bello con una interminabile sequenza di palafitte di legno, i vecchi casoni usati come deposito per la pesca.
La giornata si conclude a Scardovari dove dormiamo al bellissimo B&B Il Cormorano dopo un’ottima cena alla Trattoria Pizzeria “da Annalisa”.
3° giorno Scardovari – Comacchio
Riprendiamo la strada lungo la Sacca degli Scardovari da dove eravamo usciti il giorno prima e percorrendo sempre la SP38 completiamo, in una mattinata piena di sole, il giro di tutta la Sacca fino a raggiungere il Po’ della Donzella sul cui fianco scorre la SP83, arrivati al paese di Santa Giulia attraversiamo il fiume su un ponte di barche e continuiamo fino a Gorino Veneto dove su di un altro ponte di barche attraversiamo il Po’ di Goro entrando cosi in Emilia Romagna. Seguendo la strada ciclabile, che indica come destinazione Ravenna, attraversiamo per un bel tratto la pineta del Bosco della Mesola che costeggia il mare, raggiungiamo Volano ed il suo Lido poi da li in sequenza passiamo, attraversando dei bei tratti di pineta, per i Lidi: delle Nazioni, di Pomposa, degli Scacchi per arrivare a Porto Garibaldi da dove, percorrendo la ciclabile che costeggia la strada SP1B a fianco del Canale navigabile Migliarino-Porto Garibaldi, raggiungiamo Comacchio, una splendida cittadina, caratteristica per i canali che la attraversano.
Simbolo di Comacchio è il Ponte Pallotta, meglio conosciuto come Trepponti, molto belle anche le strutture della Vecchia Pescheria, il Settecentesco Ospedale degli Infermi ed il Loggiato dei Cappuccini composto da 143 archi sostenuti da altrettante colonne che creano un ambiente davvero suggestivo che merita di essere percorso e fotografato.
A Comacchio ceniamo, molto bene, al Ristorante “Al Cantinon”, con i tavoli esterni quasi sopra le acque di un canale e con una splendida vista sui Trepponti, dormiamo al B&B “Al Marinaio” che è recente e molto accogliente.
4° giorno Comacchio – Ravenna
Lasciamo Comacchio attraversando il ponte sul canale e seguiamo le indicazioni della strada ciclabile che ci porterà, tra le famose valli e canali, fino a raggiungere gli argini lungo il fiume Reno dove prendiamo il traghetto e raggiungiamo il paese di Sant’Alberto.
Usciamo da Sant’Alberto, percorriamo un breve tratto della SP24 fino ad incrociare la SP1 che percorriamo per qualche centinaio di metri fino ad attraversare il ponte su di un canale di bonifica, giriamo a sinistra e percorriamo la strada ciclabile sull’argine destro del canale, che lasciamo dopo il paese di Mandriole, arriviamo su una rotonda sulla quale attraverseremo la SS309 detta anche Romea, continuiamo in direzione di Casalborsetti, senza però arrivarci, perché le indicazioni del percorso ciclabile ci dirigono verso Marina Romea e proseguiamo, sempre pedalando in sicurezza, sulla comoda ciclabile che affianca la strada che conduce a Porto Corsini.
A Porto Corsini, al costo di 1 euro, prendiamo il traghetto con il quale attraversiamo il canale Balona e sbarchiamo a Marina di Ravenna, sempre seguendo le indicazioni del percorso ciclabile, arriviamo a Punta Marina e da lì prendiamo la strada ciclabile che ci porterà direttamente nel centro di Ravenna, dove entriamo da Porta Nuova per raggiungere la centralissima e animata Piazza del Popolo, nelle cui immediate vicinanze c’è l’albergo dove pernotteremo.
Dedichiamo il resto della giornata a girare a piedi per il centro storico di Ravenna molto animato e con numerose iniziative perchè si ricordavano i 700 anni trascorsi dalla morte di Dante Alighieri.
Degna di nota la sosta all’Enoteca “Cà de Ven”, un locale dentro un palazzo quattrocentesco con un fascino di altri tempi, che ancora oggi presenta, negli scaffali ottocenteschi, le bottiglie dei più prestigiosi vini romagnoli, che noi apprezziamo bevendo un buonissimo Sangiovese.
La sera ceniamo all’Osteria della Zabaiona nei pressi della Basilica di San Vitale e pernottiamo nel centralissimo Hotel Centrale Byron.
5° giorno rientro a casa
Visto che prenderemo il treno solo nel primo pomeriggio, dedichiamo la mattinata alla visita dei monumenti paleocristiani di Ravenna con i loro bellissimi mosaici.
Con uno unico biglietto del costo di 10,50 euro abbiamo visitato il Mausoleo di Galla Placidia, la Basilica di San Vitale, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Battistero Neoniano, la Cappella di Sant’Andrea ed il museo Arcivescovile.
E’ stato un bel viaggio in bicicletta che ci ha permesso di attraversare e vedere posti fuori dai soliti percorsi, dove la natura sembra ancora padrona, con le isole della Laguna di Venezia, il vasto delta del Po’, le Valli di Comacchio, ecc.
Abbiamo attraversato tanti fiumi con tanti mezzi.
Dulcis in fundo abbiamo ammirato la bellezza dei mosaici bizantini di Ravenna.
Un grande grazie a Piero, mio compagno di viaggio, sempre pronto a chiedere indicazioni e dotato della giusta curiosità del viaggiatore.