Homo faber fortunae suae

di Gianni Fornai e Donatella Boscaglia –
In un viaggio conta molto la prima impressione. Quando si arriva al piccolo aeroporto di Sofia, dopo aver ritirato le valigie, due sono le cose da fare: la prima è cambiare gli euro in leva; la seconda è trovare un taxi che ti porti all’hotel. Per il cambio c’è uno sportello con rapporto euro-lev sfavorevole. Conviene cambiare 20 euro e avere 33 leva invece dei 39 che una banca o altro sportello farebbero.

Accanto allo sportello c’è una banca, ma al nostro arrivo era chiusa. Con l’enorme cifra di lev in tasca ci si rivolge all’agenzia OK Supertrans che prenota un taxi o, per lo meno, fa finta perché fuori dell’aeroporto c’è un’enorme fila con autisti che ti indicano, urlando, il vincitore della lotteria trasporti ed affini: una donna, poco loquace, ma efficiente. Ad ogni buon conto avevo in tasca un foglio con il nome dell’ hotel Aris in caratteri cirillici e l’indicazione del Ramada in Boulevard Maria Luisa che si trova a venti metri dall’hotel scelto. Prezzo del viaggio 14 leva, 7 euro per trenta minuti, quasi come i 20 euro che pagheremo per andare dall’aeroporto di Fiumicino a Fiumicino città (5 minuti di viaggio) la sera del ritorno.

Sofia è una città immensa con più di un milione di abitanti. Chi dice di averla vista tutta in poco tempo mente. Ha fatto come quel tale che cercava il portafoglio perduto sotto la luce del lampione senza inoltrarsi nel buio intorno. Per finire la giornata paghiamo in euro come concordato, 200 euro per quattro notti, colazione compresa. Ceniamo a base di schopska e gelato, bevendo solo acqua, come faremo nel resto del viaggio. L’unica birra bevuta durante il viaggio mi farà male. Cominciamo a sperimentare le nostre conoscenze di bulgaro. Chi scrive lo ha studiato per due mesi, ma ha anche studiato il russo per due anni. Mia moglie, la fotografa, ha imparato i cirillici a stampatello in sei giorni dedicando all’apprendimento trenta minuti al giorno. Il sito di riferimento è “learn bulgarian”.

4 LUGLIO 2014 IL GIRO DELLE SETTE CHIESE
Tra una buca e l’ altra, con gli occhi strabici per guardare in basso e in alto, abbiamo visto 7 chiese. I marciapiedi sono fortemente sconnessi. E i lavori in corso intorno al ponte dei leoni ci costringono a passare dal ponte a destra o da quello a sinistra. Arrivati nel centro storico possiamo entrare nella sinagoga con la spesa di due leva a testa. Edificio grande con un enorme candelabro di ottone.

 

La moschea Banya Bashi è chiusa per lavori in corso. La cattedrale di Sveta Nedelya è invece aperta e si trova, come punto di riferimento, in una grande piazza circondata da diversi punti di attrazione turistica. Non lontano si erge una gigantesca figura femminile in cima ad una colonna con una corona di alloro nella mano destra. E’ il monumento alla città. Cominciando a percorrere la zona pavimentata con mattoncini gialli arriviamo alla Rotonda di Sveti Georgi, antica e interessante chiesa con dipinti interessanti all’interno. Ci fermiamo a mangiare in un fast food lungo la strada utilizzando pochi leva della cifra cambiata alla banca Unicredit vicina alla statua poco prima nominata. Conoscendo poi meglio la città avrei più ragionevolmente cambiato nei chioschi con un cambio leggermente migliore. Nel nostro percorso verso la Nevski ci fermiamo alla chiesa russa di Sveti Nikolai, molto caratteristica e alla chiesa di Sveta Sofia. La cattedrale principale, Alexander Nevski, è chiusa e non abbiamo potuto visitarla. Fa piu’ fresco di quanto sperassi e il monte Vitosha ci guarda dall’ alto ridacchiando sulle due chiese chiuse. Molte persone interpellate capiscono solo il bulgaro, ma ci sono anche gli anglofili. Torniamo in albergo dopo un lungo giro. La sera ci avventuriamo nelle stazioni degli autobus e dei treni per i diversi viaggi da organizzare. Mentre la prima e’ umana, la seconda ricorda un libro di kafka o dell’orrore. Nessuna informazione. Ufficio informazioni solo in bulgaro. Orari treni illeggibili. Impiegati in un sottoscala…

5 LUGLIO 2014 RILA
Quando ero piccolo mi appassionavo alla collezione di figurine di animali che volevo completare ad ogni costo. Dei paesi dell’Unione Europea ne avevo visitati 22 e ora sono 23 . Ne mancano 5. Rispondo a chi mi chiede: perché la Bulgaria? Oggi sono stato al monastero di Rlla con un viaggio in macchina organizzato dall’ostello Hostel Mostel con il quale mi ero messo in contatto. Venti euro a testa in macchina. Il sito dell’Ostello contiene molte informazioni. Mentre mia moglie e io aspettiamo parliamo con ragazzi simpatici che vogliono conoscere il vecchietto che parla diverse lingue. Nella salita sul monte il vecchietto andrà di buona lena e gli altri schianteranno. Gli autisti ci portano a vedere prima del Monastero la Chiesa di Sveti Luka dove non è proibito fotografare l’interno che in parte è buio completamente. Per arrivare alla Chiesa bisogna camminare per 15 minuti in salita in mezzo al bosco. L’autista ci fa da guida e ci fa anche vedere la grotta dove visse un eremita di nome Ivan Rilski e una fonte dei desideri. Il Monastero di Rila e’ un sito Unesco e il più famoso della Bulgaria.

Il centro di interesse è la Chiesa della natività dove si possono ammirare numerosi dipinti dentro e fuori. Quelli di fuori sono fotografabili. Visitiamo anche il museo etnografico. Fa molto caldo. Pranziamo con trota appena pescata (pasturyka). Al ritorno attraversiamo Sofia per arrivare all’albergo e ceniamo con una insalatona. Il giorno dopo incontreremo altra montagna.

6 LUGLIO 2014 BOYANA
Cerchiamo alla stazione un tassista per arrivare alla chiesa di Boyana. Mio primo colloquio in bulgaro con uno che parla solo la sua lingua. Ho fatto bene a studiare per due mesi il bulgaro. La chiesa è sito Unesco, e’ scampata per miracolo ai Turchi ed e’ coperta di dipinti del 1200 in ogni suo spazio. La guida conosce poco l’inglese ed e’ contenta di parlare in francese raccontando che la responsabile degli Uffizi di Firenze è passata di lì. Molti dei dipinti ricordano Giotto e Cimabue. Ci arrampichiamo, poi, sul monte Vitosha fino alla cascata e torniamo indietro dopo due ore di cammino in mezzo agli alberi ed alla folla domenicale. Il sentiero non è per nulla agevole e non lo percorriamo fino in fondo. Comunque la passeggiata tra abeti, pini, faggi e betulle è piacevole.

Torniamo cambiando due bus, il 64 prima e, arrivati al terminal, il 9. Quando siamo a Sofia, durante il pranzo, mi accorgo di avere noie al piede destro e alla caviglia. Ci ritiriamo in camera sperando che cessi il dolore e così avviene. Pomeriggio perduto, ma la prudenza non è mai troppa.

7 LUGLIO 2014 PLOVDIV
Siamo partiti con il bus alle 9 da Sofia per un viaggio di due ore fino a Plovdiv. Dalla Stazione dei Bus attraversiamo la strada e ci immettiamo in un sottopassaggio che arriva alla stazione ferroviaria e, una volta individuata la strada, alla Ruski dove si trova il nostro Hotel Leipzig. Albergo a 4 stelle a ben 47 euro a notte, colazione inclusa. Camera da girare con i pattini. Nelle strade mendicanti, nei giardini pubblici pensionati e giovani senza lavoro. Se aprono le frontiere con il trattato di Schengen di Bulgari ne verranno diversi che conoscono l’italiano.
Ancora la Bulgaria non fa parte della zona Schengen. D’altro canto nel 1893 il re Ferdinando I sposò Maria Luisa di Borbone Parma che dà il nome all’arteria centrale di Sofia e nel 1930 Giovanna di Savoia. E i Bulgari dicono di avere l’Italia nel cuore. Tornando a Plovdiv, dopo essere stati all’ufficio informazioni, visitiamo le rovine romane nel centro e vediamo l’esterno della Moschea.



Andiamo, poi, a mangiare all’happy bar e bevo troppa birra, a rischio di sentirmi male con i 33°gradi di temperatura. Ci sediamo in un parco e aspettiamo le 17.30 per muoverci. Andiamo a vedere la fortezza, il teatro romano e la cattedrale dove sono in atto dei lavori in corso. Per fortuna ci sono fontane con acqua fresca disponibile. I negozi, nel centro pedonabile è senza buche come a Sofia, sono ben forniti e con prodotti di marca. La città ci piace. Torniamo per un’altra arteria. La sera guardiamo il telegiornale su Rai 1, la CNN e la BBC, ma non troviamo film interessanti come a Sofia.

8 LUGLIO 2014 ASENOVGRAD KREPOST
Mi devo ricredere sulle ferrovie bulgare. La stazione di Plodviv e’ pulita, il personale efficiente e sono reperibili le informazioni. Il  treno e’ moderno, nuovo e i gabinetti sono lindi. La popolazione ha maggiore rispetto per le cose. Arrivati a Asenovgrad chiediamo informazioni per il tragitto alla fortezza e ci viene detto che si tratta di ben 4 km. e in salita. La cosa ci fa un po’ ridere considerato che d’estate percorriamo 12 chilometri al giorno per rilassarci.

Dalla fortezza si domina la vallata. Alla base c’e ‘ un’antica chiesa che risale al 1200 piena di rondini e con icone. Della fortezza sono restate le rovine. Durante il tragitto abbiamo incontrato due fontane con acqua di montagna. Abbiamo speso due euro e 60 per il viaggio andata e ritorno e 2 euro in 2 per l’ ingresso. Al ritorno alla stazione abbiamo fatto amicizia con un gatto bulgaro magro come tutti i suoi simili incontrati nel viaggio. Sono riuscito a sostenere una conversazione lunga con una anziana signora che vendeva bibite e che si e’ molto stupita della mia competenza nella lingua bulgara facendomi pagare più cara la bottiglia di acqua acquistata. Pomeriggio di riposo con passeggiata serale.

9 LUGLIO 2014 BACHKOVO
Bachkovo, monastero che per molti turisti americani e inglesi sembra irraggiungibile. Molto semplicemente la cassa dove pagare il biglietto e’ nascosta, davanti, all’altezza della fermata 8, il minipullman,una  specie di colectivo sudamericano e’alla fermata 1 e la direzione e’ Smolian. Chi parla inglese pensa che tutto il mondo lo parli. Mi riferisco ad una recensione di Tripadvisor che sostiene l’impossibilità di raggiungere il monastero. Semplicemente Bachtovo Monastir è una fermata intermedia a richiesta. E’ vero che la cassiera parla in bulgaro con accento di Plovdiv e dà le spiegazioni a velocità non normale. Il monastero presenta dei dipinti che non si possono fotografare, come se uno non avesse il cellulare ! Risalgono al 1200.

Ci sono una grande quantità di negozi e ristoranti, anche chic, fuori del monastero. I frati misogini impongono un contegno adatto e fanno coprire le giovani pulzelle. Al ritorno abbiamo anche visitato la parte sotterranea delle rovine romane di Plovdiv e abbiamo mangiato molto bene all’happy bar con 10 euro in due.

10 LUGLIO 2014 SOFIA MUSEO ARCHEOLOGICO
Sofia si trova a 550 metri di altezza ed e’ più fresca. Lasciamo Plovdiv prendendo per un pelo il pullman delle 8.15 dopo un litigio con l’ autista maleducato che non vuole farci salire perche gli pesava aprire il vano porta valige che aveva da poco chiuso , una bulgara interviene in nostra difesa. Carichiamo le valigie e partiamo. A Sofia cerco informazioni per un pullman che ci porti a Blaeovgrad partendo prima delle 11. La cassiera della compagnia n. 1 ci dice che esistono altri pullman e ci manda all’ ufficio informazioni, l’impiegata 2 dell’ufficio informazioni ci dice, con aria annoiata, di andare  alle casse dove negano l’esistenza di un pullman prima delle 11. Passando vedo che il pullman c’e’ e l’ufficio dove si pagano i biglietti e’ accanto alla cassiera 1. Do in escandescenze e vengo trascinato via dalla moglie prima che accoltelli qualcuno. Torniamo al nostro solito hotel dove depositiamo le valigie cresciute di numero (acquisto di valigia nuova a ben 75 leva) e di dimensioni e ci avventuriamo per la città passando a destra dei lavori che dividono Sofia in due.

Avevamo seguito la strada a sinistra nei giorni precedenti. Possiamo parlare con il muezzin che ci assicura che apriranno la moschea il giorno successivo per una visita. Dopo aver mangiato lungo la strada ci fermiamo al museo archeologico dove i pensionati entrano gratis.
Vediamo i resti romani dell’ antica Tracia. Molto bello il busto di bronzo di Golyama kosmatka trovato in un tumulo vicino a Shipka. Nel museo ci sono numerose icone . Ne stiamo facendo collezione dopo l’acquisto di due quadretti a Bachkovo. Torniamo in hotel a ripararci dal caldo fino alle 17

11 LUGLIO 2014 CATTEDRALE ALEXANDER NEVSKI
Facciamo un giro in città durante la mattina quando attacca a piovere forte. In precedenza abbiamo visto la casa della cultura e poi la chiesa monumentale di Alexander Nevski che nei giorni precedenti era chiusa. Siamo colpiti dalla visione di un fedele che ha baciato tutte le icone che ha incontrato nella sua strada. Dipinti, lampadari e troni abbelliscono l’interno. All’esterno c’è un mercatino dove vendono souvenirs di vario tipo. Mangiamo all’happy bar con 10 euro in due, il nostro record di spesa con indigestione e’ di 15 euro

Piove e torniamo in taxi con un autista che parla solo bulgaro e non conosce la strada, ma bestemmia in arabo contro il traffico. Martedì’ abbiamo evitato il temporale con la grandine che ha fracassato i vetri delle auto di Sofia perché eravamo a Plovdiv. Questa notte altro temporale, ma dormivamo…

12 LUGLIO 2014 BLEOVGRAD
Dopo il temporale  dell’ undici pomeriggio abbiamo guardato le previsioni del tempo e siamo andati a Bleovgrad. L’impiegata che fa i biglietti ci dice con la solita gentilezza di andarci a cercare gli orari per il ritorno. Sono affissi allo sportello accanto. Dato che molte cameriere sono gentili e conoscono l’inglese al contrario delle impiegate, una modesta proposta sarebbe di scambiare nei compiti cameriere e impiegate per il successo del turismo in Bulgaria.
Giunti alla cittadina con il pullman delle 9.45 prenotiamo il ritorno alle 16.30. I posti vengono attribuiti in ordine di prenotazione fino ad esaurimento. A Bleovgrad I nomi delle strade non appaiono, abbiamo una cartina ridotta e incontriamo solo parlanti bulgaro. Ad intuizione arriviamo alla Todor Alexandrov che e’ la maggiore arteria della cittadina e tutta pedonabile, senza buche e dossi sui marciapiedi. Facciamo qualche acquisto. Arrivati al teatro dell’ opera e’ facile orientarci per il quartiere Varosha dove si trova la bella chiesa Vavedenia Presvetya Bogrodysi interamente dipinta fuori e dentro. Pranziamo lungo la via principale e poi ci perdiamo perché andiamo oltre il fiume.

Un bulgaro che parla lo spagnolo ci indica la retta via dopo aver incontrato altri 4 connazionali bulgari che non sapevano dove si trovava la stazione dei bus. I gabinetti della stazione dei bus sono i più puzzolenti del viaggio. La mattina Donatella, per andare in bagno, aveva pagato 20 cm. in più rubati da un tizio che faceva entrare nei bagni dietro pagamento diretto sostituendosi alla macchinetta. Facile guadagno. Alle mie rimostranze ha favorito Donatella facendola entrare nel bagno degli handicappati, secondo il ladruncolo il più’ pulito. Schifius.

13 LUGLIO 2014 MUSEO ETNOGRAFICO
Il museo etnografico si trova nell’antico palazzo reale. Lo scopo del museo è di raccogliere, preservare ed esporre tutto quello che è connesso con la cultura bulgara. Il personale è molto gentile e sollecito nel fornire dépliants in cartoncino riguardanti la sala dove il turista si trova. Nel museo si possono trovare più di 50.000 oggetti che vanno dall’abbigliamento all’oreficeria, dall’artigianato in rame a tessuti finemente lavorati. Alla fine del museo abbiamo potuto vedere un documentario sulla storia recente della Bulgaria a partire dall’anno dell’unità del paese. La parola cultura ha differenti significati  se tradotta in varie lingue:english civilization, civilisation francaise, culture, kultur ecc. Sono le lingue che veicolano i significati delle cose in parole.

Bisogna ricordate che civilisation significa che la Francia è il giardino del mondo al quale gli altri popoli devono guardare. Civilization l’imposizione del proprio modo di pensare e di vivere agli altri popoli. I Bulgari sono diffidenti perché prima hanno conosciuto la dominazione dei Turchi (1303-1878) e poi dei russi (1945-1990). A Sofia non c’e’ un turista tedesco o giapponese. Solo americani, italiani e canadesi L’ignoranza è il contrario della cultura e favorisce il razzismo nel confronto tra i popoli. Guardiamo le religioni. Nella sinagoga l’ uomo si copre la testa  e la donna, se non sposata, fa lo stesso, la donna nella moschea si copre tutta e bisogna levarsi le scarpe quando entriamo. Chi entra, uomo, in una chiesa ortodossa a capo coperto viene fucilato all’istante. E’ bene tenerne conto quando ci affacciamo ad una chiesa.

14 LUGLIO 2014 MUSEO MILITARE
La mattina, dopo una lunga passeggiata per andare a vedere il museo militare, chiuso perché e’ lunedi’, siamo tornati in centro per cercare una spazzola nel mercato al coperto che si trova davanti alla moschea. Mia moglie, dopo aver chiesto a tre parrucchiere se volevano lavarle i capelli, si e’ arresa ed ha deciso di fare da se’. Lo dice anche il proverbio: chi fa da se’ fa per tre (parrucchiere). Che dire del mercato centrale ? A parte la pulizia dei locali dei gabinetti abbiamo mangiato il pranzo in mezzo a normali cittadini e pensionati, gente reale, che si accontentava di pochi cetrioli e pomodori comprati in un luogo pubblico evitando la solitudine della casa. Tra l’ altro a Sofia non c’ e’ il metano e si cucina o con le bombole o con l’ elettricità Il pomeriggio siamo stati al mall, il centro commerciale. Lunga passeggiata per vedere l’opulenza del “namalenie”, lo sconto, i saldi per chi ha soldi. E i poveri fuori che chiedono l’ elemosina.

15 LUGLIO 2014 PARTENZA
Il resoconto del giorno lo scrivo con il tablet all’aeroporto di Sofia dove lo wifi e’ libero così come lo era negli alberghi. Questa mattina ultimo giro per la città per vedere le icone della cattedrale e trovare la solita confusione nelle informazioni. Che la mano destra non sappia che cosa ha fatto la sinistra . Popolo abituato alla dominazione e alla sofferenza ha poco da ridere. Presi individualmente, se parli un poco della loro lingua, i Bulgari sono anche simpatici. Ho fatto lunghe chiacchierate con i tassisti e anche qualche risata. Abbiamo evitato la pioggia che, di solito, e’ caduta di notte ed ha riempito di acqua le buche per strada. Oggi volevamo anche visitare il museo ebreo, chiuso per restauri, e la casa di Vazov, chiusa per negligenza. Quest’ultima è difficile da rintracciare e si trova proprio sull’incrocio tra l’uliza Vazov e l’uliza Rakolski accanto al ristorante. Ivan Vazov ha scritto “Sotto il giogo” e ho comprato il libro in inglese. L’analisi di questo scrittore riguarda il rapporto tra dominatori e dominati, l’abitudine alla schiavitù nella vita quotidiana e il fatto che i ricchi, comunque, se la cavano sempre. Altri autori bulgari di rilievo sono Canetti e Kristeva. Se la sorte ci è stata contraria per altri siti turistici, in compenso sono entrato nella moschea dopo dodici tentativi andati a vuoto ed ho sporcato i pantaloni e la camicia di rosso. La moschea è luogo di preghiera, ma anche di incontro tra amici e di riposo per fedeli stanchi. Prima della moschea avevamo visitato la cripta della Nevski dove la grande quantità e la bellezza delle icone ci hanno procurato la sindrome di Stendhal: smarrimento e quasi svenimento di fronte alla bellezza.

Abbiamo poi mangiato e speso all’Happy Bar 16 euro in due per un secondo, dolce e caffè e un litro di succo di arancia battendo ogni record di spesa. Il record del conto più economico e’ 6 euro in due. Il taxi di andata e’ costato 7 euro e 10 quello di ritorno. Gli alberghi 50 euro a notte con colazione a buffet. Nei musei pago la metà o niente perchè pensionato. Costano come in Italia prodotti di importazione come crema nivea, vestiti italiani e profumi di marca. I pensionati italiani a 500 euro sarebbero re in Bulgaria.
Il viaggio in aereo è stato tranquillo. Avevamo prenotato un albergo a Fiumicino città e il costo esoso dei taxi, il mancato rilascio di qualsiasi ricevuta ci hanno convinto di essere veramente in Italia dove la percentuale di turismo straniero del mondo è scesa dal 19% del 1950 al 4,4% del 2013 calcolati sul totale mondiale dell’anno. L’ Albergo La Torre Del Moro, invece, ha chiesto cifre oneste e offerto una colazione super inclusa nel prezzo. Anche nell’adiacente ristorante abbiamo consumato un’ottima cena a prezzo ragionevole.

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