di Bruno Tagliamonte –
Partiamo da Atene e sorvoliamo l’Egeo: sotto di noi appare la magica laguna vulcanica di Santorini, simile ad un atollo del pacifico. Scendiamo lentamente verso Creta che si staglia salda e sola, lontana dalla terraferma greca.
Appare montuosa, arida, selvaggia, circondata da un mare blu intenso che sfuma nel verde smeraldo presso le spiagge. Pare quasi che Creta voglia fieramente riaffermare la sua diversita’ storica rispetto al resto della Grecia, essendo stata fra le prime terre del mediterraneo ad ospitare una civilta’ evoluta, ben prima della nascita della polis greca classica.
Oggi Creta è una terra ricca di varietà e di contraddizioni. Siti archeologici convivono fianco a fianco con centri turistici organizzati e villaggi vacanze, supermercati di grandi catene europee offrono le stesse merci che potete trovare sotto casa vostra in Italia, ma al tempo stesso non è difficile imbattersi in autentiche taverne ove il ristoratore invita i clienti a ballare il sirtaki tutti insieme e si siede a pranzare con loro.
“Sono nato su questa terra;qui l’acqua è buona, il clima gradevole ed il mare bello. Perchè dovrei vivere in una grande citta’ europea?”: in queste sincere parole dell’amico Dimitri è racchiuso il segreto della grande serenita’ che si coglie negli odierni cretesi.
Anche le parole dello scrittore Katsantsakis ribadiscono lo stesso concetto “non cerco nulla, non bramo nulla: sono un uomo libero”. Sembra quasi che questa terra abbia visto nascere e crescere tutto e tutto passare via. Ne è rimasta traccia nella mentalita’ degli abitanti, nei segni dei luoghi, nei monasteri ortodossi di cui l’isola è disseminata.v Ecco, anche i monasteri non hanno nulla dei simili luoghi dell’occidente: non ci sono foresterie, centri congressi, statuette da acquistare… solo delle piccole chiesette come Moni’ Toplou’ con qualche icona ,nascoste in angoli impervi dell’isola, ove fermarsi a riflettere.
Niente di piu’. Perfino gli animali vivono una vita aspra e isolata: simbolo dell’isola sono le capre cretesi, che vedi incredibilmente abbarbicate sulle rocce piu’ impervie mentre ti osservano con candida indifferenza. A Creta la natura offre delle varieta’ che non si riscontrano in altre zone d’Europa: palmeti unici nel nostro continente, bananeti, piante rare come il dittamo, varietà di te’ di montagna; e che dire degli olivi, produttori di un eccellente olio d’oliva, che a tutti noi appare una presenza ovvia e ormai banale sulle nostre tavole ma che pare sia stato inventato proprio qui migliaia di anni fa.
Il clima dell’isola ha fama di essere fra i piu’ salubri d’Europa: in effetti, di giorno la temperatura raggiunge facilmente i 36 gradi ma i venti freschi e le acque del mare e dei numerosi fiumi la rendono piu’ che sopportabile, mentre la notte è sempre mite.
Proprio il vento è una costante in questa terra, ove infatti sono stati inventati i nomi dei principali venti quali il Maestrale e il Libeccio. Il vento vi accompagnera’ per tutta la vostra vacanza e non vi lascerà mai soli, che vi piaccia o no. Vi abituerete ad inseguire sulle spiagge di Vai e Matala le vostre magliette e i vostri cappelli e sembrerà quasi che l’isola si prenda gioco di voi, ricordandovi sempre che qui solo la Natura è sovrana. Scoprirete che il nostro continente finisce qui, che qui esistono le terre piu’ meridionali d’Europa, come Crissi, isola-spiaggia dall’aspetto caraibico ove si assiste ad un rito ormai consolidato: su di essa non abita nessuno e nessuno potrebbe rimanervi a dormire secondo le leggi locali; eppure, di sabato vi è una peregrinazione silenziosa di giovani che con un semplice sacco a pelo si dispongono tra le dune sabbiose per trascorrervi la notte. Nessun pericolo puo’ esservi; non vi sono animali e d’estate è assolutamente impossibile che dal cielo cada anche una sola goccia di pioggia.
Si puo’ allora spendere una notte di giovinezza che resterà nella memoria, impressa come un’esperienza unica.
Ma esiste anche una Creta molto turistica: l’isola è stata invasa nella storia da molti popoli: si ricorda la lunga dominazione veneziana, quella ottomana, fino alla durissima gestione tedesca nella seconda guerra mondiale. Oggi invece gli aerei charter scendono a decine e si svolge una nemesi storica che ha il sapore della beffa: i conquistatori di un tempo arrivano in calzoncini corti e magliette delle squadre di calcio italiane, tedesche e olandesi.
Chersonisso e Mallia ospitano i giovani conquistatori, non piu’ interessati ad estendere la sovranita’ dei loro paesi in questa terra lontana, ma piu’ volti a conquistare una notte con qualche coetanea da rivedere poi a Rotterdam o Dusseldorf. Cosi’ se amate il caos, la birra e le ragazze facili Mallia fa decisamente per voi.
Alla fine dell’estate i charters ripartono portando con se’ i rampolli nordeuropei e i mercati dell’isola restano pieni di euro tedeschi e francesi, che riempendo tutte le tasche mettono a tacere anche i critici piu’ severi del turismo mordi e fuggi.
L’autunno è la stagione dei cretesi: mite e sereno, in questo periodo l’isola riconquista la sua autenticità e torna ad essere quella terra pigra, lenta, indolente dove gli abitanti hanno trovato la felicità del vivere giorno per giorno.
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