di Irene & Elio –
Siamo partiti il 28 febbraio da Milano, e quindi Roma, con il volo della Thai Airways. Dopo circa 10 ore di volo siamo arrivati a Bangkok. La mia valigia era rotta (mancava una cerniera), e dopo esserci rivolti al banchetto apposito ci siamo diretti al banco dell’ufficio turistico per scegliere un albergo. Ci hanno subito proposto vari hotel da 1300 baht a notte, ma avendo capito che non ci interessavano alla fine abbiamo optato per il New Empire Hotel a Chinatown. Abbiamo dovuto pagare metà della somma all’ufficio turistico. Ci è sembrato alquanto strano.. Abbiamo preso il taxi (non c’era nessuno a fare la fila al chiosco) che in poco + di un quarto d’ora con la superstrada ci ha portati a destinazione per 350 baht. 29 febbraio 2004 BANGKOK
Per iniziare abbiamo fatto subito un giro del quartiere entrando a caso nei vari templi che incrociavamo. Ci è stato un po’ difficile orientarci all’inizio: le vie si scrivono in un sacco di modi diversi, le G si cambiano in K e viceversa… Siamo entrati in un tempio con tutte scritte in thai credendo che fosse il Wat Trimit, e invece no, era solo il primo di una lunga serie di buddha d’oro.. Però abbiamo assistito a una specie di cerimonia dove un anziano monaco parlava con dei ragazzini e c’erano tanti pacchetti tutti uguali da offrire in dono. Come da regole imparate abbiamo tolto le scarpe per entrare, ci siamo inginocchiati e abbiamo anche offerto 20 baht per gli studenti. I soldi venivano pinzati in una specie di alberello girevole..carino!! Poi ci siamo diretti al vero wat trimit, abbiamo visto un bellissimo buddha d’oro, ma non era neanche quello!! Alla fine (c’era una freccia con scritto “golden buddha”) abbiamo capito quale fosse!! L’incontro-scontro con la città è stato “caotico”. Le strade sono piene a tutte le ore di forti odori di fritto e si respira povertà in certe zone.
Oggi abbiamo deciso di girare un po’ qui intorno, abbiamo visto dov’è la stazione di Hualampong (o Hua Lam Phong che dir si voglia) e abbiamo camminato molto, un po’ a zonzo, x cercare di orientarci tra i vari thanon e soi.. Di sera siamo usciti per cena, ma essendo poco esperti, siamo usciti troppo presto, facendoci ingannare dal buio (che arriva presto..poco dopo le 18). Fuori dall’hotel la nostra zona ci ha sorpreso per il cambiamento. Con il buio si notavano tutte le luminarie dei negozi a varie altezze Tante scritte cinesi, naturalmente. Essendo la prima sera a Bangkok abbiamo scelto un cinese segnalato dalla guida Lonely Planet, ma uno non l’abbiamo trovato e l’altro ci ha pelati di brutto!! 1350 baht, cosa assurda visto che poi al ritorno, verso l’hotel, abbiamo notato che tutte le bancarelle che servivano cibo sulla strada erano piene di thailandesi e i piatti non superavano i 70 baht, e noi non c’eravamo fermati perchè prima non c’era nessuno: certo era semplicemente troppo presto …. Un po’ per il fuso orario (+6 ore), un po’ per la stanchezza, un po’ per la novità e l’inesperienza..ci siamo comportati come “turisti ricconi” senza neanche saperlo!! un errore che non si ripeterà. Di sera, dopo cena (ma erano appena le 21) abbiamo gironzolato ancora per la città, in cerca del fiume Chao Praya. Alla fine di varie viuzze siamo sbucati in molo un po’ puzzolente con dei cani randagi, credendo che fosse un imbarcadero. Ci siamo stupiti di quanti cani ci siano in giro, quasi tutti molto malati e magrissimi, con lo sguardo triste.. ce ne sono veramente tantissimi, e a noi che amiamo gli animali ci facevano pena, ma anche un po’ paura… La cosa carina è che convivono con un’altrettanta numerosa colonia di gatti, tutti quanti tanto spelacchiosi quanto teneri, e sicuramente meno temibili dei cani-dingo.. In chinatown, chissa perchè, la maggior parte dei mici erano di colore rosso. Bellissimi. Dopo questo giretto notturno siamo tornati all’hotel, un po’ stanchi della lunga camminata. Considerazioni: questa zona della città cambia radicalmente secondo i momenti della giornata: si aprono serrande ed esce tutto un mondo!! ci sono intere vie di negozi “a tema”, vendono tutti la stessa merce: una via di ciabatte, una di sacchi di juta, una di officine etc etc.. e i negozi sembrano tutti identici, tutti ammassati di robe. La gente ci lavora, ci mangia, ci dorme, ci vive!! Tanti piccoli negozietti pieni zeppi di chincaglierie, un po’ come (in piccolo) la zona dei cinesi a milano. Credevamo che quello fosse il risultato di un adattamento alla nostra città che limita gli spazi vitali..e invece no!!
1 marzo 2004 BANGKOK
Sveglia e colazione (inclusa nel prezzo della stanza, 650 baht al giorno in due) La colazione naturalmente comprendeva una scelta tra uova fritte, omlette, uova strapazzate o tagliolini in brodo!! Questi thailandesi ci sembrano un po’ strani perchè mangiano a colazione le stesse cose che poi consumano anche a pranzo e a cena o durante tutto il resto della giornata!! ..anche la marmellata d’arancia sembra piccante e salata!! Non essendoci abituati è stata un po’ dura, inoltre qui tutti hanno l’aria condizionata a palla, e noi che scappavamo dal freddo di Milano abbiamo preferito il tavolino all’esterno, nonostante l’afa iniziasse già a farsi sentire, ma niente di estremamente fastidioso.. Di buon passo ci siamo diretti verso quello che pensavamo fosse l’imbarcadero x il River Express Chao Praya, e invece ci siamo persi nel dedalo di viuzze monotematiche, dovevamo portarci la bussola!! Alla fine siamo sbucati ugualmente in un viale in cui una folla di persone entrava e usciva dal molo! Felici per averlo trovato (naturalmente non c’entrava niente con quello che pensavamo fosse la sera precedente!) abbiamo preso per soli 6 baht la barchetta per andare nella parte vecchia della città. Per fortuna una ragazza thai molto gentile ci ha indicato quale battello prendere e in quale direzione, informandoci anche della tariffa. E’ utile infatti prepararsi in anticipo le monetine visto che sulla barchetta l’equilibrio è un po’ instabile ed è comunque quasi sempre molto affollata. Il Chao Praya è molto + marrone di quanto ci fossimo immaginati, ma la traversata è comunque piacevole. Molte persone lo utilizzano (abbiamo visto anche parecchi monaci) e c’è sempre una bella brezzolina. E’ carino che la tipa (o il tipo) che riscuote i soldi del biglietto si fa sentire arrivare scuotendo il tubo di metallo in cui tiene il ricavato, quasi esclusivamente monetine, che producono un suono simile a uno strumento musicale, quasi come il nostro tamburello (quello con i mini piattini che si sbatte contro la mano). Insomma il fiume ci è piaciuto, lo rifaremo. Arrivati alla nostra fermata (Than Thong) ci siamo diretti verso il Gran Palace. C’erano tantissimi turisti cinesi, anche perchè in questo periodo festeggiano il loro capodanno. Per entrare al Gran Palace, che è molto “dorato” e con dei giardini curatissimi, bisogna avere pantaloni lunghi e almeno una t-shirt, ma c’è un “ufficio” apposito posto all’entrata che “controlla” l’abbigliamento dei turisti e se c’è qualche “aggiustamento” da fare provvede a prestare abiti consoni sotto cauzione di 100 baht (che verranno perciò restituiti all’uscita). Il mio moroso (Elio) non aveva i pantaloni abbastanza lunghi (arrivavano sotto il ginocchio) e allora si è preso un paio di pantaloni color verde-marrone veramente brutti..ma utili all’uopo!! Qui è possibile (come abbiamo visto poi anche in altri templi) per poche centinaia di baht “noleggiare” una guida che parla varie lingue, ma non l’italiano..allora, da bravi turisti indipendenti, ci siamo affidati alla nostra guida (Lonely Planet) per la spiegazione dei vari edifici; non sarà stata super esaustiva, ma ci siamo ritrovati, per esempio, sotto a dei portici affrescati in cui alcuni restauratori erano al lavoro. è stato bello osservarli perchè non c’era nessuno, l’atmosfera era molto rilassante… Poi siamo entrati nel wat (tempio) in cui è custodito il famoso buddha di smeraldo (che in realtà è di giada) tanto piccolo (66 cm) quanto prezioso. Dopo la visita al gran palace siamo andati al vicino wat po, che sembra accanto al gran palace ma in realtà abbiamo dovuto girare intorno alle mura!! nel percorso ci siamo presi una fetta d’ananas e una di melone, rigorosamente dataci dentro un sacchettino di plastica trasparente!! Siamo entrati a vedere il buddha disteso, uno dei più famosi credo. Ci è piaciuto molto, una cinquantina di metri di lunghezza, tutto ricoperto d’oro. La sua imponenza è affascinante, lascia senza fiato (nonostante elio abbia preferito la tranquillità mistica del buddha d’oro al wat trimit). Dopo abbiamo fatto un giretto tra i vari chedi (o stupa) cercando dove gli studenti della scuola di massaggio x eccellenza (proprio quella del wat po, per l’appunto) praticano massaggi ai turisti. Beh, con 180 baht a testa ci siamo fatti fare mezz’ora di thai massage e come primo approccio è stato “gradevole”, a parte lo schioccamento forzato delle dita (mani e piedi) che io personalmente odio!! inoltre ho fatto ridere la massaggiatrice perchè mi hanno dato un “pezzo di stoffa” (= pantaloni) da infilare nelle gambe (esprimendosi a gesti) e io non ho capito nulla: ci ho infilato entrambe le gambe, poi ho capito che c’erano 2 buchi, uno per ogni gamba (e certo, sono pantaloni!!).. e tutto perchè avevo una gonna…ma tutto questo è sanuk!! E’ questo che mi piace del popolo thai, ridono di noi in modo così ingenuo che si vede che non lo fanno per prenderci in giro, ma perchè si divertono a vedere questa diversità di abitudini!! Dopo questo bel massaggio tonificante e rinvigorente (ci voleva!) abbiamo ripreso la barchetta per andare nella zona di banglamphu e giare nella città vecchia. Consci dell’errore del ristorante cinese della sera precedente, abbiamo pranzato con tagliolini in brodo con maiale e wan ton al ridicolo prezzo di 45 baht in due!! e nonostante la ripetizione “mai au prik” (=on voglio peperoncino) il brodo era così piccante da non sentirlo neanche bollente!! papille gustative andate… Piccolo particolare.. i pezzi di maiale (che teneva la signora del banchetto sulla strada) erano in una bacinella di plastica sul marciapiede in cui i piccioni andavano a spizzicare qua e là..compagni di pranzo… meno male che quando elio se n’è accorto avevamo praticamente finito.. poi il cibo è sempre talmente bollente che a questa temperatura i germi vengono uccisi..a cosa servirebbero sennò tutte le vaccinazioni che abbiamo in corpo!!?? Un po’ disgustati, ci siamo diretti a piedi verso Thanon Khao San, la via x antonomasia dei viaggiatori “zaino in spalla”. Avevamo sentito molto parlare di questa zona ed eravamo curiosi di vederla con i nostri occhi perchè i pareri erano molto contrastanti. Ci siamo però imbattuti in una strana tipa thai al semaforo, che vedendoci con cartina in mano ha iniziato con la solita tiritera di essere una studentessa (forse fuori corso perchè non era giovanissima), che oggi c’è un’offerta speciale, che l’ha visto l’altra sera alla tv, se vai qui qui e qui ci sono degli sconti, e nonostante avessimo letto di questi “imbrogli”, ci siamo cascati come due pere cotte, nonostante la diffidenza iniziale..insomma ci ha convinti a prendere un tuc tuc che per 20 baht a testa ci avrebbe portato in varie tappe, tra cui il golden mount (montagna d’oro), ufficio della TAT per organizzare le nostre 2 settimane…solo ora, a posteriori, ci rendiamo conto di quante informazioni su di noi le avessimo dato in pochi minuti di stentata conversazione..e pensare che ci eravamo ripromessi di non dire mai che era la nostra prima volta in thai.. Insomma.. siamo saliti sul tuc tuc. Ci ha portati prima a vedere un wat, che però era chiuso per una cerimonia funebre che si sarebbe svolta di lì a poco.. però abbiamo intrattenuto una piacevole conversazione con un dentista thai che era giunto lì dall’ospedale x il funerale. Non ci è stato molto chiaro il passaggio: o il dentista era anche un medico generico che curava pazienti in ospedale, oppure qualcuno era morto per il mal di denti.. scherzi a parte, ci ha raccontato delle sue esperienze di “Lafting” (che poi abbiamo capito essere “rafting”) a Chiang Mai, in cui era stato x 3 volte, di quanto sia bella la natura al nord etc etc..è stato interessante trascorrere un po’ di tempo sotto quella specie di pergolato a parlare della thailandia.. Abbiamo notato che qui gli Italiani, o meglio l’Italia, è conosciuta per il calcio e le sue squadre: milan, juve, ma anche parma in qualche caso, e inter..ma il dentista non capitava bene con noi perchè entrambi non ci interessiamo di pallone!! Dopo questa chiaccherata siamo ritornati dal nostro tuc tuc che ci aspettava fuori dal wat sonnecchiando sulle poltroncine plasticate. tappa successiva: ufficio della TAT (Tourism Authority of Thailand) Dietro la porta scorrevole con i vetri oscurati, ci ha accolto un signore ben vestito, che dopo aver capito a grandi linee le nostre intenzioni ci ha affidati ad un impiegato (che si faceva chiamare Ninja) per pianificare bene il tutto. Dopo una lunga chiaccherata, con tutte le difficoltà della lingua (il nostro inglese non è perfetto..) ci ha sparato una cifra assurda, dai 22.000 ai 30.000 baht a testa (440-600 euro) per spostamenti, pernottamenti, un’escursione di un giorno e l’assistenza. Io ero stupita ma ero lì lì per accettare, ma grazie ad Elio non ci siamo fatti abbindolare, anche perchè quando ci ha visti così perplessi, ci ha abbassato il prezzo (solo perchè eravamo noi, naturalmente, così ha detto) a soli 350 euro a testa!! La cosa che ci ha sorpreso molto è stata che quando gli abbiamo chiesto di poterci pensare un po’ e magari posticipare tutto di un giorno (ci avrebbe fatto partire la mattina successiva), il suo atteggiamento è completamente cambiato. Ha cominciato a irrigidirsi, a dirci che sarebbe stato troppo tardi etc etc, poi ha chiuso il suo bloc notes con gli appunti per la pianificazione delle nostre 2 settimane e ha comnciato a sistemare la sua scrivania come se stesse per andare via, con le innumerevoli penne colorate rimesse al posto in cui erano al nostro arrivo… Noi eravamo esterrefatti per il suo comportamento, gli abbiamo chiesto se gli avevamo fatto perdere tempo inutilmente, se fosse arrabbiato.. allora ha cominciato a sfoggiare finti sorrisi di circostanza molto nervosi, sostenendo di avere molto lavoro da svolgere, di dover trovare l’hotel a una serie di persone scritte su una lista (età tra i 20 e 25, nazionalità europee tipo francia e grecia) che non sappiamo nenache se fossero reali o messe lì apposta… ci ha detto che per lui non era un problema (questo con il labbro nervosino che tremava) etc etc etc… che di turisti ne vengono tanti in thailandia…… Bah.. ci siamo rimasti malissimo e siamo usciti dal gelo di quell’ufficio freddo di aria condizionata ancora + decisi ad organizzarci da soli tutto il viaggio, nonostante la nostra poca esperienza e le fregature e i problemi a cui sicuramente saremmo andati incontro, ma anche questo è il bello di un viaggio, no? altro che uno del loro staff che veniva a prenderci all’aeroporto con il nostro nome scritto su un cartello…ma dai!! Ripreso il tuc tuc ci siamo diretti verso la montagna d’oro. Dopo la scalinata, abbiamo pagato 10 baht a testa per entrare e vedere un buddha, ma poi abbiamo scoperto che si poteva salire ulteriormente gratis!! Il panorama era bello e ci ha offerto una visuale inusuale della città..ma ..sorpresa..uscendo non abbiamo + ritrovato il nostro tuc tuc, forse perchè prima ci aveva accompagnato in un negozio d’abbigliamento (thai factory) x comprare qualcosa, con lo scontrino lui avrebbe avuto un pranzo gratis, ma non abbiamo accettato anche perchè non c’era niente di nostro gradimento. Forse l’ha presa male…non l’avevamo ancora pagato!! pazienza.. a questo punto le altre tappe erano saltate e avevamo deciso di andare a thanon khao san, come ci eravamo precedentemente ripromessi.. Guardando la cartina abbiamo cercato di orientarci..cosa non facile.. siamo passati per una zona in cui c’erano solo negozi che lavoravano il legno e facevano porte, abbiamo visto anche dei bellissimi numeri thai tutti in legno tipo quelli dei numeri civici da mettere stulla porta di casa.. come al solito ci siamo un po’ persi e siamo spuntati in una piazza trafficatissima da cui si vedeva il monumento della democrazia, progettato da un italiano, in uno stile molto fascista. Nel percorso siamo entrati in una libreria per comprare un dizionario perchè quello acquistato in Italia l’avevamo dimenticato a casa.. qui i commessi non parlavano inglese e ci è voluto un po’ per capire quanto costasse, ma alla fine siamo usciti con un fantastico e utilissimo dizionario italiano-thai-inglese costato solo 180 baht (3,6 euro circa contro i 9 euro del dizionario thai comprato a milano che, tra l’altro, era del 1994) e uno scontrino formato A4!! Arrivati al monumento abbiamo finalmente scovato th khao san. C’erano dei lavori in corso sul marciapiede e sembravano scavi aperti! Ci ha colpito la frenesia e la massa di turisti (soprattuto occidentali) sparsi nei baretti non certo in stile thai!! non ci è piaciuta molto questa atmosfera, ma siamo ugualmente entrati in una specie di galleria piena di negozi e negozietti in cui si vendeva “merce per turisti”; un po’ di tutto: oggetti in legno, abbigliamento..ma abbiamo fatto buoni affari!! Abbiamo svegliato il tipo di un negozio che stava dormendo appoggiato sulla sua merce, e dopo poche contrattazioni abbiamo comprato un paio di pantaloni alla pescatora (fino a sotto il ginocchio) per me, rossi, per 100 baht e una magliettina con su 3 scimmie per 120 baht. La cosa strana è che noi cercavamo di parlare in thai (con l’ausilio del nostro nuovo dizionario) ma questo non capiva..anche se gli mostravamo la parola scritta in caratteri thai sul dizionario..faceva sì sì con la testa ma in realtà non capiva nulla perchè dopo ci ha spiegato che veniva dal Myanmar (Birmania).. ci siamo fatti una bella risata (con lui) e appena ci siamo allontanati, naturalmente, ha ripreso la sua attività precedente: dormire!! Dopo essere usciti dal tunnel dei negozietti abbiamo proseguito lungo Th Khao San. La luce diminuiva ad una velocità incredibile e col buio abbiamo camminato lungo gli argini di un canale da Thanon Chakraphong a Thanon Ratchini. Nella prima via tutti i tuc tuc ci chiamavano, ma una volta spiegato loro dove volessimo andare (zona indiana, vicino a chinatown), ci rispondeveano che era troppo lontano per un tuc tuc di quella zona, abituati ai turisti che giravano solo x i bar e baretti e localucci di Baglampu.. gambe in spalla!! Abbiamo camminato lungo il corso (deserto) che costeggia il fiume fino ad arrivare ad un parco, molto bello, verde, grande..un’oasi in mezzo al traffico dove molti thai facevano jogging. Lì ci siamo riposati un po’ dopo la lunga e stancante passeggiata, eravamo anche abbastanza affamati.. All’uscita del parco abbiamo visto che c’era una fermata del bus e ne abbiamo preso uno piccolino di colore verde (3,5 baht a testa) che andava in direzione chinatown, rinunciando alla cena indiana. Dopo una doccia veloce in hotel, siamo usciti ancora alla volta di chinatown per mangiare qualcosa. Vista l’esperienza dello shangarila (il ristorante cinese da 1300 baht!!), ci siamo diretti in una bancarella sulla strada, dove abbiamo cenato con tagliolini a soli 60 baht in due!! ma poi abbiamo preso un’altra fregatura perchè eravamo attratti dal durian, un frutto che sembra una palla chiodata del medioevo. Sulla strada c’era un banchetto con un’anziana signora dotata di bilancia e calcolatrice, pesava il frutto e mostrava il prezzo. Due tipe thai in fila prima di noi ne avevano presi 5 per circa 1000 baht. Vedendoci farang la nonnina ha capito che poteva fare l’affare..prima ci ha preso un frutto enorme, poi uno più piccolo, anche se non abbiamo capito perchè non ne potevamo acquistare solo un pezzetto.. credendolo buono solo perchè frutto, abbiamo accettato di pagare 300 baht, ma il gusto era orribile!! Noi l’abbiamo soprannominato “banana avariata”: la consistenza di una banana marcia molliccia piena di filamenti (simili a quelli dei fagiolini) con un retrogusto amarognolo che “allappava” la lingua come se stessimo leccando la buccia di una pesca!! bleah.. Volevamo regalarlo a qualche mendicante, ma non ne vedevamo. Allora l’abbiamo dato a una bancarella dove facevano delle specie di ravioli al vapore, sembravano quelli cinesi; Elio ne ha provati 3 (8 baht l’uno). Tra l’altro, visto l’offerta del costoso e “prelibato” frutto, ci aspettavamo uno sconto (gratis magari) e invece no…e anche questi si sono rivelati una grossa delusione e poco dopo hanno raggiunto un cestino… Ora iniziavamo a capire perchè tutti ci mettono così tanto peperoncino, altrimenti i cibi non sanno di niente.. o forse siamo stati solo sfortunati? avremmo pagato non so che per un bel pollo alla griglia con patate (così com’era nel nostro immaginario la cucina thai). Certo è difficile districarsi fra le tante bancarelle, da inesperti non conosciamo bene tutte le specialità, nonostante la lonely planet passasse come deliziosi (aroi, in thai) piatti che a noi non piacevano per niente, come le palline di pesce. Da vedere erano buone, sembravano quasi delle ciliegine di mozzarella, ma al gusto erano insapori e di consistenza “nodosa”, molto dure. Ci siamo rifatti un po’ il palato con delle semplici frittelline con lo zuchero. Quelle erano veramente buone!! e con la bocca così addolcita ce ne siamo tornati in albergo, stanchissimi, ma contenti per questa giornata così piena!! Ultima nota felice: al nostro ritorno in hotel ci hanno riconsegnato la mia valigia perfettamente riparata. Molto meglio di come me l’aspettassi, addirittura hanno usato una cerniera originale Samsonite!!
2 marzo 2004 BANGKOK
Ci siamo svegliati non prestissimo, verso le 8, e dopo una fritta colazione (questa volta io ho preso le uova col bacon e Elio i tagliolini con verdure) ci siamo diretti a prendere la barca per andare al wat arun, il tempio dell’alba, dalla parte del fiume opposta rispetto al gran palace. Per arrivare all’imbarcadero, come al solito, abbiamo sbagliato strada e ci siamo ritrovati in altri vicoletti trafficatissimi dove c’era un vigile (con la sua bella uniforme attillatissima simil-militare anni ’70) che percorreva la strada (a senso unico) a ritroso continuando a usare il fischietto per controllare che nessun camion si fermasse congestionando ulteriormente la viabilità. Efficientissimo!! Alla fine, in un modo o nell’altro, siamo sbucati nel vialone in cui alla fine c’è il molo per prendere la barca.. ma la barca che abbiamo preso era quella sbagliata!! anche se sembrava andasse al wat arun, non si è fermata lì. Siamo scesi alla fermata successiva, almeno eravamo dalla parte giusta del fiume, e siamo sbucati in un divertente e labirintico mercatino thai con dei prezzi fissi veramente bassi!! abbiamo gironzolato un po’, volevo comprarmi delle scarpe molto carine, ma ho scoperto che qui le scarpe da donna non arrivano fino al mio numero (41)..in effetti il loro standard sarà 32-36!! sono così piccoline le donne thai!! Ci siamo presi però un rinfrescante succo di mandarino appena spremuto, buonissimo, a 30 baht (ma era meglio non chiedersi dove si procurassero le bottigliette che lo contenevano, infatti, in altre occasioni, abbiamo visto delle persone che raccoglievano delle bottiglie dai vari cestini dell’immondizia..)e delle ciabattine in plastica per bimbo a 69 baht (in teoria per un bimbo di 6 anni, ma in realtà non andavano bene a mio nipote che ne ha 2 di anni!!). Questo mercatino è stata una bella esperienza perchè non c’era neanche un turista, i venditori non parlavano inglese ma ci si capiva bene ugualmente… Usciti dalle viette avevamo perso completamente l’orientamento. Abbiamo preso un tuc tuc chiedendo di portarci al wat arun, il conducente non parlava inglese e si è fatto aiutare da altre persone lì di fianco alla strada. Abbiamo contrattato x 20 baht, ma non è stata una bella esperienza. La faccia del tipo non ci piaceva e sembrava che neanche lui sapesse bene dove andare e non era chiaro se avesse capito dove ci volessimo dirigere…a un certo punto si è fermato e ci ha detto che eravamo arrivati, ma la via era deserta e non ci fidavamo un granchè, visto che prima ci aveva detto che era chiuso, mentre sapevamo che non era vero.. Elio è sceso per controllare se si vedevano le guglie imponenti del famoso tempio in ceramica, ma non le vedeva. Il tipo allora è sceso dal tuc tuc pronunciando frasi sconnesse e spintonando ripetutamente e con forza Elio sulla schiena, in modo veramente molto antipatico, indicando in alto con il dito, come per dire “è là, è là”. Poi è risalito sul suo mezzo, su cui ero rimasta io, che mi sono affrettata a scendere per paura che per dispetto mi portasse via lasciando lì Elio da solo. Lo abbiamo pagato e ci ha detto qualcosa di incomprensibile in thai (parolacce e ingiurie varie).. Delusi da questo approccio abbiamo cercato di capire dove fossimo, e dopo qualche centinaio di metri abbiamo visto i chedi del wat arun…Dopo aver pagato il biglietto d’ingresso ci siamo saliti sopra, bellissimo!! C’erano tanti gattini sonnolenti che riposavano all’ombra delle piante, e una mamma gatta col suo cucciolino proprio nascosta tra le sculture e gli intarsi di uno dei tre chedi!! è affascinante vedere come qui gli animali si integrino con la popolazione!! Finita la visita a questo wat, in realtà molto veloce perchè si può visitare solo l’esterno, abbiamo preso una barchetta per andare sull’altro lato del fiume (2 baht a testa) per poi riprendere un’altra barca x tornare verso chinatown (6 baht a testa). Nella solita via dell’uscita del molo a chinatown, abbiamo visto un bellissimo mercato, quello di chinatown per l’appunto. Anche qui un sacco di bancarelle con un sacco di plastichume!! Abbiamo comprato una poltroncina rosa gonfiabile da mare con Hello Kitty a soli 100 baht, un sacchetto con 100 palloncini rossi a forma di cuore (siamo dei romanticoni) per 50 baht (circa 1 euro!!!!) e una bellissima bandana verde sgargiante (ci serviva) a 15 baht! Tutti fieri per gli acquisti, ci siamo diretti verso il nostro hotel e abbiamo deciso di fare i bagagli e andarcene verso il nord. In realtà avevamo ancora tante cose da vedere, ma per il poco tempo che abbiamo a disposizione, abbiamo scelto di tralasciare la parte “nuova” di bangkok e anche la zona di patpong.. sarà per un’altra volta… Abbiamo chiesto alla tipa dell’hotel se poteva telefonare per noi all’altro albergo di Ayutthaya in cui avevamo deciso di pernottare, lei lo ha fatto facendoci pagare la telefonata 12 baht+ 10 baht x il disturbo.. dopo essere stati lì per 2 notti credevamo non ci facesse pagare niente, ma pazienza.. ci ha però fatti accompagnare (a piedi) da un ragazzo dell’albergo fino alla stazione di Hualamphong, è stato gentile!! abbiamo tagliato per il wat trimit e siamo arrivati in pochi minuti. In generale durante questa vacanza ci è piaciuto girare a piedi piuttosto che con tuc tuc, infatti spesso le distanze non sono così impossibili e camminare ci ha dato la possibilità di gustare molti particolari, anche solo vedere i tombini in ferro con le loro date buddiste!! infatti qui non è il 2004, bensì il 2547.. buffissimo!! La data buddista è riportata anche sui giornali o sui biglietti dei treni!! Arrivati in stazione ci siamo subito informati su quale fosse il primo treno in partenza per Ayutthaya e siamo stati fortunati perchè sarebbe partito poco dopo. Abbiamo preso il treno delle 16.20 con arrivo alle 18.00; terza classe (sedili in legno, con ventilatore) per appena 15 baht a testa (30 cent di euro!!), un prezzo ridicolo!! Dopo un’oretta eravamo all’aeroporto internazionale Don Muang di Bangkok (in taxi ci avevamo messo 20 minuti per 350 baht) e dopo 2 ore, con soli 5 minuti di ritardo, a destinazione. Il viaggio è stato piacevole, il treno era affollato di thai people e il panorama era delizioso: verdi campi e ampie risaie luccicanti, mucche magrissime e tanti villaggetti in stile thai con case basse e in legno..molto suggestive!! Arrivati ad Ayutthaya, fuori dalla stazione, c’erano vari tuc tuc e similari che volevano portarci all’hotel, ma come al solito abbiamo preferito camminare per iniziare a prendere confidenza con questa nuova città. Il percorso, in effetti, si è rivelato un po’ + lungo del previsto; siamo anche passati su un megaponte senza marciapiede, ma tutto ok, con le nostre valigie trolley!! In meno di mezz’ora comunque eravamo arrivati al Wieng Fa Hotel, dove ci accolto una tipa che sembrava mezza indiana e che non spiaccicava (nè capiva) mezza parola in inglese (sulla guida c’era scritto il contrario), ma per fortuna c’era la “guardia” che ci ha un po’ aiutati.. Questa sistemazione era molto carina, con un giardinetto interno e con tutte le stanze che si affacciano su di esso, un’atmosfera molto più tranquilla rispetto a Bangkok!! Ne abbiamo approfittato per fare un po’ di bucato, sicuri che nel giro di poche ore tutto si sarebbe asciugato. Per cena ci siamo fatti consigliare dalla guida Lonely Planet e siamo andati in un ristorante thai a 500 metri dall’albergo, il Maradok. Finalmente abbiamo provato la Shinga beer, ne abbiamo prese 2 bottiglie, ma erano molto grandi!! Abbiamo cenato bene, forse speso un po’ troppo per gli standard thai (420 baht), ma ne è valsa la pena. Il personale parla inglese ed è molto cordiale e nonostante ci fosse qualche malinconico cantante di karaoke… l’ambiente resta comunque molto carino. C’erano ancora appesi i festoni di San Valentino! Abbiamo notato che in generale c’erano ancora molti “Happy New Year” e “Marry Christmas” in giro per tutta la thailandia. Passi il “New Year”, infatti questo è il periodo del capodanno cinese (ce ne sono in giro tantissimi) ma il Natale? bah.. Dopo cena ci siamo diretti al mercato notturno e siamo passati per un altro posto pieno di banchetti in cui la gente locale cenava, e in uno di questi c’era un tipo che vendeva grosse cavallette fritte, o qualcosa del genere.. Io ho provato una caramellina gelly (1 baht) a forma di cubo, ma non mi è piaciuta molto, e Elio ha provato a prendere uno spiedino di polipini cotti al momento (5 baht).. cotti si fa dire.. sono stati passati un po’ su una griglietta con sotto della brace e..voilà!! pronti!! ma erano viscidi, insapore, crudi e orribili..li abbiamo buttati.. Visto che il bazar notturno ci sembrava un po’ lontano, abbiamo deciso di prendere un tuc tuc..non l’abbiamo trovato subito, ma poi ce l’abbiamo fatta. Per 30 baht ci ha accompagnati, ma il mercato era in chiusura.. abbiamo comunque fatto in tempo a comprare dei colorati “calzini” proteggi cellulare (3 per 100 baht, molto carini e comodi) in una bancarella dove la venditrice continuava a dire che questo prezzo era “only for you”… sì vabhe.. Abbiamo anche visto delle scarpe della Diesel a prezzo fisso 199 baht, credevamo di spendere meno in altre città, invece al bazar notturno di chiang mai, per esempio, le stesse scarpe partivano da 800 baht (per poi arrivare a circa 350). Questo ci ha molto stupito!! Il mercato era vicino al fiume, ma era tutto buio e non si vedeva niente. Erano appena le 22.30 e la città era già dormiente!! C’era anche molto vento e gli unici abitanti svegli erano i cani che gironzolavano per strada… Abbiamo fatto molta fatica a trovare un altro tuc tuc che ci riportasse in hotel, ma la fortuna ci ha assistito e dopo 5 minuti e per 40 baht eravamo giunti a destinazione, imbrattandoci però i vestiti e i capelli freschi di doccia dell’odore del gasolio! Siamo andati a dormire, e il bucato ci aspettava bagnato come prima!!
3 Marzo 2004 AYUTTHAYA
Al nostro risveglio c’era un bel sole. Abbiamo noleggiato le bici per tutto il giorno (100 baht in due) direttamente al nostro hotel. Subito siamo andati in stazione per prenotare il treno per la sera stessa per andare a Pitsanulok, e dopo un cambio in banca (con l’aria condizionata) siamo usciti ad esplorare la città, così diversa dalla sera prima. Per fortuna. Prima però siamo tornati in hotel x liberare la stanza (entro le 12) e cercare di far asciugare al sole il nostro bucato..che invece è rimasto umido nella valigia per tutto il giorno!!!! Rispetto a Bangkok Ayutthaya è molto + verde. L’abbiamo girata un po’ a caso, poi avevamo tanta fame e ci siamo fatti consigliare ancora dalla lonely planet. Abbiamo pranzato di fianco al mahatharat, in un posticino molto carino ed economico che serviva un’ottima zuppa di pollo in latte di cocco e altre spezie. E una birra Chiang. Con la panza piena, nonostante il sole a picco delle due, siamo rimontati in sella alla bici e abbiamo cominciato a vedere i vari templi. Ayutthaya è una città molto carina e tranquilla, in realtà la sera prima io ero un po’ affranta da tutta questa desolazione, ma con la luce, come detto prima, si è rivelata meravigliosa sotto ogni aspetto!! Passeggiando, anzi, pedalando qua e là, abbiamo anche visto (per la prima volta in questa vacanza) gli elefanti, naturalmente messi a disposizione per passeggiate turistiche. Ci hanno anche fermato delle ridacchiose studentesse; non abbiamo ben compreso quali fossero le loro intenzioni, ma per non sbagliare (dopo l’esperienza di Bangkok) quando ci hanno propinato un lungo questionario cartaceo con varie domande in inglese molto turistiche (tipo da dove vieni, cosa fai, è la tua prima volta in thai, etc etc), le abbiamo cordialmente salutate e abbiamo ripreso il nostro giro. Siamo arrivati al parco storico. Sinceramente ce lo aspettavamo molto diverso, avendo visto così tante rovine in giro per la città. E’ molto verde, con piante con fiori profumati alla vaniglia!! Abbiamo deciso di uscire dal parco e percorrere la U-Thong, una via che corre tutta intorno alla città costeggiando il fiume. Ayutthaya infatti è un’isola circondata dal fiume Chao Praya che arriva a nord, si divide in due abbracciando la città e si ricongiunge a sud proseguendo la sua corsa verso Bangkok e formando così un’isola. Il giro è stato molto carino. Ci ha portato via quasi tutto il pomeriggio. Abbiamo pedalato lentamente, gustandoci questa cittadina e fermandoci ogni tanto per vedere qualche tempio o per far rifornimento d’acqua, o solo per osservare meglio il panorama. C’erano degli scorci bellissimi di viuzze che davano sul fiume. Siamo ripassati anche nella piazzetta dove la sera prima c’era il mercato notturno, tutta un’altra cosa!! Verso le 17 siamo entrati a vedere delle rovine, convinti di essere al matharat, e abbiamo girato un’oretta cercando la famosa testa del buddha nelle radici di un albero. Ma eravamo nel posto sbagliato!! Allora ci siamo diretti con le bici in fretta e furia nel posto esatto, a poca distanza per fortuna. Quando siamo arrivati mancavano 10 minuti alla chiusura (18.30) ma l’omino ci ha fatto entrare ugualmente, pagando il prezzo intero!! La “famosa testa” ci ha deluso un pochino: era così piccola!! Nelle foto sembrava molto + grande..ma questo sito archeologico ci riservava ancora altre sorprese.. Nonostante fosse passata l’ora di chiusura, abbiamo deciso di fare tutto il giro, eravamo gli ultimi rimasti e il tramonto era imminente. Mentre stavamo osservando una statua del buddha seduto, ci siamo visti arrivare tanti di quelli che sembravano uccellini, ma che immediatamente ci siamo accorti essere pipistrelli!! Uscivano a decine da una finestra di un chedi del parco. Erano impressionanti, continuavano ad uscire fuori a frotte con un verso “affamato”. Siamo anche riusciti a filmarli. Erano così tanti che siamo scappati via mentre altri continuavano ad uscire!! Tornando nei paraggi dell’hotel (erano già le 19), ci siamo fermati perchè Elio aveva visto il ristorante in cui avevamo cenato la sera precedente, mentre io notavo solo la scritta a fianco: thai massage!! Dopo una lunga giornata in bici ci voleva proprio. I polpacci ringraziano. Tra l’altro ci siamo anche potuti fare una doccia!! Ci è costato 600 baht in 2 per un massaggio al corpo di 2 ore: fantastico. Due donnine ci hanno strapazzato x benino, offrendoci un the freddo all’arrivo e uno bollente quasi alla fine, prima del massaggio alla testa… è stato molto piacevole.. E dopo siamo usciti et..voilà!! eravamo al ristorante. Abbiamo cenato ancora lì. Tra i vari piatti che avevamo ordinato, c’era una zuppa che non era molto di nostro gradimento, e non ce l’hanno fatta pagare!! e stasera non c’era neanche il melanconico cantante di karaoke!! Sempre con le bici, siamo tornati a restituirle all’hotel e riprenderci le valigie per andare in stazione. Ma, ahimè, erano quasi le 22, e dopo qualche minuto di sosta ad aspettare il passaggio di un tuc tuc (su un vialone) senza successo..abbiamo deciso di andare a piedi. Ci hanno offerto di accompagnarci in moto, ma sarebbe stato alquanto difficoltoso trasportare anche i nostri 2 trolley (ma sembravano non accorgersene).. In poco + di un quarto d’ora eravamo arrivati e abbiamo atteso il nostro treno mischiandoci con i thai che stavano guardando la tv lì in stazione. Stavano trasmettendo un programma “comico”. Naturalmente non capivamo niente di quel che dicevano, ma tutte le scenette consistevano in una semplice storiellina in cui un poverino veniva continuamente percosso tra le risa degli altri!! E’ strano come in questo paese sia vietato e da maleducato mostrare atti d’affetto in pubblico, mentre sia lecito e divertente bastonarsi per finta ripetutamente!! Tutte le scenette avevano questa base un po’ “violenta”, ma facevano ridere tutti a crepapelle.. Avvicinatasi l’ora dell’arrivo del treno, una gentile guardia nei suoi pantaloni attillati ci ha accompagnati alla fine della banchina, dove si sarebbe fermata la nostra carrozza. E’ stato molto gentile!! Ll’impatto con le cuccette è stato così così….piedi che sgusciavano fuori, valigie, zaini, alimenti rinchiusi in sacchetti..e tendine verdi per la privacy.. Noi avevamo preso un posto giù e quello sopra, ma era triste stare in due letti separati senza non potersi neanche guardare..e seguendo l’esempio di un’altra coppia poco + in là, ci siamo accoccolati entrambi nel lettino sotto! Il ventilatore rinfrescava abbastanza, ma c’era anche una copertina (tipo spugna) per l’umidità della notte (molto utile dopo un certo orario). Abbiamo dormito un po’ malino, tutti rannicchiati, ma alle 5 eravamo arrivati a destinazione: Pitsanulok.
4 marzo 2004 SUKOTHAI
Abbiamo subito prenotato le cuccette x Chiang Mai x la sera seguente, ma stavolta 2 posti in basso, uno di fronte all’altro, che costano di + perchè c’è il finestrino, ma la differenza è minima (circa 30 baht per un percorso di circa 8 ore). Ci siamo subito informati di come arrivare a Sukothai, abbiamo preso il bus n.1 (5 baht) che ci ha portato ad un’altra stazione dei bus più grande da dove abbiamo preso un pullman con aria condizionata (abbiamo sofferto il freddo) che in un’ora circa e con 32 baht a testa ci ha portati a destinazione. Arrivati lì ci siamo diretti a piedi con le valigie verso il centro città, snobbando i vari tuc tuc che ci dicevano che distava 4 chilometri..ma avevano ragione!! Avevamo leto sulla guida (lonely planet) che in questa città c’è la mafia dei taxi, e ci siamo voluti arrangiare. e pensare che anche un sawatech si era fermato per noi, e gli abbiamo fatto cenno di no con la testa…tutta esperienza!! Abbiamo optato per un albergo molto carino, il Rajanee. Prima abbiamo contrattato un po’ per la stanza (volevano darcene a tutti i costi una con la tv, stupiti che non ci interessasse) e dopo averne viste un paio abbiamo deciso per una carinissima con l’arredamento in bambù e l’intonaco rosa!! Colazione compresa per 500 baht in due. Dopo una bella doccia, ci siamo recati a vedere la città; è la parte nuova, infatti nella vecchia, poco distante, c’è il parco con tutte le rovine. Siamo andati a fare “colazione” al 7 eleven, con yogurt e latte al cioccolato, e dopo aver cambiato i soldi in banca, siamo andati oltre il ponte per cercare la fermata degli autobus che ci avrebbe portato nella città vecchia. Le persone a cui chiedevamo ci davano indicazioni contrastanti.. e poi abbiamo capito che gli unici “mezzi pubblici” erano dei sawatech collettivi che con 10 baht si fermavano dove volevi tu. In realtà abbiamo anche scoperto l’esistenza di cartelli blu con disegnato un pullmino che indicava la fermata, ma per salire su uno di questi “mezzi” bastava fare cenno con la mano e il conducente si fermava. Siamo arrivati alla città vecchia e abbiamo noleggiato le bici per visitare il parco, dopo aver deciso quale zona vedere. Siamo entrati per 40 baht a vedere il mahatarat, che abbiamo scoperto significare “grande tempio”; infatti ce n’era uno anche ad Ayutthaya. Qui abbiamo anche acceso degli incensi, dopo aver lasciato delle monetine. Il parco è molto ampio, l’abbiamo girato un po’ e poi ci siamo fermati a mangiare in un localino incontrato per caso appena fuori. Questo era un po’ una “bettola”, non c’era il lavandino per lavarsi le mani, bensì un secchio con dell’acqua con del sapone a fianco: ci si immergevano le mani sporche e dopo si sciacquavano nella stessa acqua.. bah.. comunque il posto era molto piacevole, verandato e abbellito con piante..e con 50 baht abbiamo pranzato! Faceva molto caldo, volevamo raggiungere un tempio in collina a pochi km di distanza, ma l’afa ci ha fatto desistere, così abbiamo preferito gironzolare con calma sotto le fresche frasche! Abbiamo fatto un giretto perdendoci, ma siamo anche sbucati in una vietta sterrata dove si sentiva un suono ripetuto e costante che proveniva da una cascatella in legno che ad ogni giro faceva sbattere i suoi congegni di legno provocando quel dolce rintocco!! bellissimo!! e intorno negozietti sonnolenti di oggetti in legno.. Abbiamo visto un chedi con gli elefanti alla base (appena fuori dal parco) e siamo andati a riportare le bici. Lì vicino c’era un mercatino di sola gente locale, sembrava una festa di paese!! Abbiamo comprato una confezione di matitine con il temperino rosso a forma di elefante (10 baht); due sacchettini di spezie con noce moscata, vari tipi di pepe, anice etc (5 baht l’uno), abbiamo anche giochicchiato con un bambino in una bancarella che si divertiva un sacco a dirci “hello” e fare ciao ciao con la manina!! Prima di risalire sul bus per tornare alla vecchia sukothai, abbiamo anche provato una salsiccia fatta non-si-sa-ben-di-cosa (forse interiora di maiale, ci hanno detto poi) cotta al momento e veramente buonissima..abbiamo fatto il bis (solo 5 baht ciascuna!). Tornati nei pressi dell’hotel, abbiamo visto un altro mercato..ci siamo diretti subito lì e abbiamo comprato delle fragole. Insieme a quest’ultime, nella confezione, c’era una bustina con quello che sembrava dello zucchero, ma in realtà era mischiato con del peperoncino!! assurdo!! c’erano anche altre bancarelle, una che vendeva in grandi ceste vari tipi di “prik”, aglio, cipolle e cipollotti di varie dimensioni!! molto suggestive, ci è scappata la foto!! Abbiamo anche provato delle mini crepes (che già avevamo visto in giro) cotte al momento su una piastra e riempite con un impasto dolciastro bianco tipo panna e farcite con qualcosa che assomigliava alla scorza di limone grattuggiata, ma il sapore non era così aspro, anzi. Buone, croccanti!! Abbiamo cenato un po’ così, tra salsicce e dolcetti, in realtà eravamo molto stanchi e conveniva approfittare della camera (e del letto) per riposarci!!
5 marzo 2004 PITSANULOK
Oggi è il mio compleanno!!!! Ne compio 30!! è il motivo di questo viaggio, un regalo per questa mia “tappa di vita”. Elio mi ha fatto una sorpresa e sul tavolino della colazione c’era un cartello col piedistallo con scritto “Happy Birthday”.. che tenero.. Poi mi ha rivelato che la sera prima, con una scusa, era andato alla reception per chiedere di mettere un po’ di fiori sul tavolo (gli avevano detto di sì, ma non c’erano!!) e poi aveva anche chiesto se la colazione fosse a buffet. Risposta: sì. Realtà: no. Classica colazione internazionale con caffè (si fa per dire), uova fritte, wurstel etc.. dopo aver fatto colazione (e di nuovo le valigie) partiamo per tornare a Pitsanulok. Con il solito sawatech ci dirigiamo alla stazione dei bus e da lì prendiamo il pullman con aria condizionata per Pitsanulok. arriviamo dopo circa un’oretta..è così divesa anche questa città rispetto a quando l’abbiamo vista all’alba del giorno precedente!! Dopo aver lasciato le valigie al deposito bagagli della stazione, prendiamo il bus n.1 che ci porta nei pressi del tempio + importante, il wat Chinnarat. Prima però gli gironzoliamo un po’ intorno e ci fermiamo in un tempietto più piccolo nelle vicinanze, dove compriamo e accendiamo anche qualche candela arancione. Entriamo nel wat Chinnarat, ci sono un sacco di bancarelle e negozietti tutti intorno al cortile interno e in giro molti fedeli, per la maggior parte sembrano cinesi. Dentro il tempio c’è un marasma incredibile..è affollatissimo..non c’è certo quell’atmosfera di calma che abbiamo respirato anche solo nel piccolo tempio visitato mezz’ora prima. Di diverso qui c’è un buddha con l’aureola formata da due draghi che dalla base partono e ne circondano la testa.. quasi non c’eravamo neanche accorti.. Comunque qui c’è troppa confusione, non per niente questo è il buddha più riprodotto i tutta la thailandia, è molto venerato e il wat riceve una cifra impressionante di offerte. Usciamo per il pranzo, siamo sulla riva del fiume, l’unico dove è sono ammesse le baracche sull’acqua all’interno del territorio comunale, ce n’è anche una mezza sprofondata!! Andiamo a mangiare i “tagliolini gambe a penzoloni”, infatti si mangia seduti per terra su un pavimento rialzato (tipo palafitta) lasciando le gambe penzolare giù. Questo posto però non ci è piaciuto per il modo in cui ci hanno trattato. Parlavano tutti thai, tranne una ragazza che sapeva qualche vocabolo di inglese. Abbiamo ordinato un piatto, ce ne sono arrivati due!! Per il totale hanno usato la calcolatrice, e vedendo 707 baht mi sono spaventata!! Ormai con 50 baht mangiavamo in due! E i prezzi, scritti solo in thai ma con le cifre in numeri romani, non superevano i 30 baht!! Alla fine il conto era di 70 baht, ma, in thai, abbiamo fatto notare che era un po’ costoso.. si sono limitate a ridacchiare.. ma non era come al solito, abbiamo avuto proprio l’impressione che ci prendessero in giro..pazienza… Ce ne siamo andati ancora un po’ a zonzo per la città, non è grandissima. Ho anche provato a prendere un gelatino confezionato, ma c’erano dei pezzettini di frutta candita. Non di mio gusto, credevo fosse al limone!! Alla fine, gira che ti rigira, siamo andati a un 7 eleven per il nostro solito yogurtino e poi, dopo una veloce visita a una sfilza di negozietti lungo il ponte, siamo andati a cena su un ristorante galleggiante!! Del resto, è il mio compleanno!! Ci hanno portato anche il riso bianco a forma di cuore!! L’atmosfera era molto romantica e abbiamo cenato bene. E abbiamo scoperto che la Chiang beer si chiama così perchè chiang significa elefante in thai!! Dopocena ci siamo diretti a piedi verso la stazione, passando dal parco in cui poco prima molte persone facevano jogging o ginnastica “di massa”: tutti insieme eseguivano dei movimenti con una base musicale, una via di mezzo tra thai chi chiuan e step!! Molto suggestivo da osservare!! Alle 21.40 abbiamo preso il treno per Chiang Mai, ancora cuccette, ma stavolta entrambi in basso. Faceva un po’ più caldo dell’altra notte, Elio si è comunque addormentato dopo un po’, ma io non riuscivo.. c’era la luna piena che illuminava tutto il paesaggio!! Impossibile per me perdermi quello spettacolo della natura. Ad un certo punto ho visto dei ruscelloni che scorrevano su enormi sassi, che illuminati dalla luce argentea della luna sembravano quasi bianchi..bellissimo!!! Mi piaceva anche guardare il treno quando curvava e si vedeva per tutta la sua lunghezza. Nonostante il percorso si sviluppasse in “montagna” non c’era neanche una galleria. Ciò che mi ha colpito era che qualsiasi stazione era generalmente affollata (nonostante le ore notturne) e che tutte queste persone guardavano le telenovelas nelle immancabili tv a colori!! 8 ore sono passate velocemente e siamo arrivati a Chiang Mai in perfetto orario.
6 marzo 2004 CHIANG MAI
Subito scesi dal treno la solita folla di procacciatori si riversava su noi turisti mezzi addormentati per offrirci hotel, taxi e quant’altro. Viste le esperienze precedenti, abbiamo deciso di fare tutto con calma, la migliore arma per non farsi fregare.. Siamo entrati nel 7 eleven di fronte alla stazione, affamatissimi, e dopo aver fatto “colazione” con yogurt e dei panini dolci alla crema (o qualcosa del genere, ma buoni) abbiamo preso un sawatech (20 baht a testa) e siamo andati al Sumit Hotel. Abbiamo visionato la stanza, molto spartana e con il materasso durissimo, ma andava bene per 350 baht. Ci hanno anche dato 2 bottiglie d’acqua!! Che carini!! Dopo una doccia io mi sono addormentata e Elio si è letto un po’ la guida per decidere la prossima tappa: il mare. Verso le tre di pomeriggio siamo usciti (è sabato) e abbiamo visitato un tempio vicino all’hotel. Questo ci ha meravigliati molto, completamente differente da quelli visti finora!! Tantissimi specchietti colorati, affreschi quasi “naif” alle pareti, dragoni dorati uno dentro l’altro, elefanti, e tanto legno laccato di rosso!! Una vera sorpresa per i nostri occhi!! Poi siamo andati alla Thai Airways per avere qualche info sui voli per andare al sud, ma ci è capitata una tipa che parlava con una flemma…non ci siamo capiti molto..siamo usciti e siamo andati in un’agenzia di viaggio per prenotare un tour per il giorno successivo al parco Don Inthanon con visita alle cascate, pagode del re e regina, 2 tribù delle colline, tutto per 900 baht a testa (circa 18 euro, in Italia questi pacchetti di un giorno partivano da circa 100 euro…). Poi abbiamo cercato un volo per il sud e siamo entrati in un’altra delle innumerevoli agenzie facendoci guidare dall’istinto. Nel percorso intanto abbiamo visto un po’ Chiang Mai e l’abbiamo trovata veramente troppo turistica e molto in stile occidentale. Come la descriveva una ragazza in internet (Elena): riviera romagnola!! solo che non c’era la deliziosa piadina!! Tutte le vie con la targhetta decorata in ceramica indicante il nome, addirittura con scritto “road” anzichè thanon!! Ormai ci eravamo abituati ai 3000 modi per scrivere la stessa parola..troppo facile trovare le vie così!! L’abbiamo girata a piedi e ci siamo diretti per cena in un posto consigliato dalla lonely planet in cui c’era scritto che le palline di pesce nel brodo con i tagliolini erano diverse, veramente speciali.. ma dove?? Sì, forse un po’ meno nodose del solito..ma per noi “buono” è un’altra cosa!! Dopo la “deliziosa” cena ci siamo diretti verso il night bazar (passando per una fetta d’ananas) che io non vedevo l’ora di vedere!! Abbiamo fatto un bel po’ di acquisti: magliette, zafferano, cannella, una statua di un angelo bellissimo (per questo abbiamo contrattato: da 2650 baht a 1100!!), le borse yaam (che tanto desideravo), bacchette cinesi, calamite fatte a mano da un artista locale, un elefantino in legno.. è stato divertente contrattare (al contrario di come era in africa un anno fa, dove quasi si litigava). Abbiamo anche molto apprezzato i rotee (o roti), una specialità thai-musulmana in cui una specie di pastella gommosa viene tirata e fritta al momento e poi arrotolata con dentro la farcitura (crema nel mio caso) o tagliata a quadretti e cosparsa di cioccolato e banana a pezzi (per Elio). Ma c’era anche con l’uovo!! O uovo e banana!! Una vera leccornia!! Dopo le spese abbiamo preso un sawatech per tornare in hotel (10 baht a testa). Qui, davanti all’entrata, abbiamo notato 2 o 3 ragazze che “passeggiavano” su e giù.. notte notte!!
7 marzo 2004 CHIANG MAI – DON INTHANON
Alle 8 siamo usciti per cercare un 7 eleven nelle vicinanze per fare la nostra solita colazione. Abbiamo preso lo yogurt e ancora quella specie di panini dolci provati il giorno prima, ma invece della crema al latte erano ripieni di tonno essicato..bleah!! Le abbiamo regalate ai cani che c’erano per strada, solo che poi continuavano a seguirci e da uno sono diventati quattro..e noi non trovavamo + la strada per tornare in hotel!! Ma ci siamo districati (grazie ai tetti blu che ci facevano da riferimento) e alle 8.30 è passato il minibus a prenderci per la gita. La guida era un ragazzo thai di circa 26 anni, Tom, capelli lunghi da rockettaro e una maglietta nera turistica della Thailandia!! Per fortuna oltre a noi due c’erano solo altre 2 persone: una ragazza svedese (Annie) e uno tedesco (Christian). Siamo arrivati al parco Don Inthanon e abbiamo visto 3 cascate (di cui 2 da vicino), le pagode del Re e della Regina costruite dai militari in occasione del 60 anno di monarchia (suggestive, in mezzo alla montagna, una sulle tinte del viola e l’altra del beige) con relativi giardini, estremamente curati. Poi siamo stati nel punto più alto di tutta la Thailandia (2600 metri) e qui faceva un po’ freddino (15 gradi centigradi). Ho tirato fuori il maglioncino!! Abbiamo visto le orchidee che crescono spontanee sugli alberi e anche un giardino botanico con tante serre contenenti tutte le piante del mondo!! Tom ci ha fatto vedere, un po’ di nascosto, come si fa ad estrarre l’oppio dai papaveri e si è messo in tasca alcuni fiori..furbetto!! “per la mia collezione” ha detto ridendo sotto i baffi.. Il pranzo si è svolto in un locale scelto dalla guida, ma non è stato un granchè. La carne era molto grassa e piena di nervetti..ma del resto non eravamo certo lì per mangiare..evidentemente la guida conosceva bene questo posto, visto che ha pranzato dietro la cucina.. c’è da dire che comunque era tutto molto abbondante, molte cose sono avanzate.. Dopo la pausa pranzo la gita è continuata. Ci hanno molto deluso i villaggi, infatti uno era di fianco al parco (c’era una freccia enorme su un cartello di legno che lo indicava) e c’erano giusto 3 tipe in posa che tessevano e la guida ci ha raccontato una mezza storia woodoo di uno che stava male per dei chiodi nello stomaco..non l’ho capita bene.. però c’è di buono che abbiamo visto com’è fatto l’albero del caffè e la canna da zucchero. La visita alla seconda tribù (molto peggio) si è svolta con una sosta a una specie di mercatino allestito sulla strada da una tribù meo. Nessuna casa. Qualche abitazione un po’ + in alto, dietro le bancarelle, con tanto di megaparaboloni e macchinoni tipo super jeep 4×4 parcheggiati nei “giardini” delle case..una tristezza!!! Quasi dimenticavo “il bird watching”, cioè una passeggiata in silenzio in mezzo a una fitta vegetazione, grazie ad un percorso su ponticelli in legno. Molto suggestivo, ma nessun uccello particolare, nonostante la guida Tom ostentasse sicurezza ed esperienza..un atteggiamento quasi ridicolo..ad ogni passerotto che vedeva si abbassava e faceva silenzio.. Abbiamo visto una mezza quaglia che zampettava sul suolo e qualche uccellino bianco e nero, molto simile alle gazze ladre, già notati su tutto il territorio thai!! Dopo questa giornata passata in mezzo alla natura, siamo tornati a Chiang Mai passando per vari campi coltivati (risaie), il paesaggio è stato ammirevole!! Arrivati in città, ci siamo diretti nell’agenzia dove avevamo prenotato i biglietti aerei per il sud. Naturalmente quelli a tariffa ridotta non c’erano, così abbiamo pagato prezzo pieno, circa 100 euro a testa . In realtà dopo ci siamo accorti che anche qui ci hanno fregato perchè ci hanno maggiorato il conto del 3% perchè pagavamo con la carta di credito..credevo fosse giusto, ma in realtà in Thailandia è illegale chiedere il rimborso del 3%, e quando ho chiesto un piccolo sconto sul prezzo finale, la risposta è stata secca e disarmante (e anche un po’ scocciata): “sono prezzi fissi”. Tornando all’hotel abbiamo visto il mercato della domenica, diverso dal bazar notturno perchè la bancarelle erano di artisti locali e comunque non così prettamente turistico. Ci ricordava un po’ la fiera di Senigallia che si svolge tutti i sabati sul naviglio a Milano. Abbiamo fatto un bel giretto, è molto esteso, e abbiamo mangiato un ottimo pollo fritto al momento (10 baht), veramente buonissimissimo, e poi qualche roti; abbiamo anche preso un campioncino di detersivo per piatti che distribuivano gratuitamente!! Poi siamo tornati al bazar notturno per comprare delle scarpe (8 euro della Diesel) e anche un pigiamino di Nemo per il nostro nipotino.. e per il rtorno in hotel, come al solito, sawatech collettivo!!
8 marzo 2004 KRABI
Giornata di spostamenti..alle 11 andiamo nella solita agenzia per ritirare i biglietti aerei, alle 14 c’è il volo per Krabi con scalo a Bangkok, tutto con la Thai. Durante lo scalo (a Bangkok) ci siamo fatti tentare da un Burger King, era proprio di fianco al nostro gate..non abbiamo resistito e ci siamo fatti un paninazzo a testa… Arriviamo a Krabi nel tardo pomeriggio, verso le 17.30, ed è tutto un cielo grigio, pioggia e umidità..una tristezza!!! Appena atterrati chiediamo del tempo, ma tutti sorridono e dicono che solo stasera è brutto. Non ci crediamo. Dopo tutto questo vagabondare ci aspettavamo 3 giorni di mare sotto al sole, non avevamo neanche preso in considerazione il fatto che ci potesse essere brutto tempo.. Dopo aver cambiato gli ultimi soldini (euro in baht), ci siamo prenotati l’aereo con la Bangkok Airways x tornare a Bangkok il giorno della nostra partenza x l’Italia. Fatto questo decidiamo di pernottare una notte a Krabi, visto che l’ultimo battello per la “nostra” isola è partito verso le 13…veniamo anche a sapere che l’unico mezzo per raggiungere la città dall’aeroporto (circa 17 km) è il taxi limousine!! 300 baht!! Con la pioggia entriamo nella lussuosa auto con i vetri oscurati che ci accompagna tristemente a una guest house che (per la prima volta) avevamo scelto. Tutto intorno è gia buissimo…si respira desolazione. La “PAN guest house” non sembra male, anche se appena arrivati la saffica tipa alla reception, prima ancora di farci vedere la sistemazione per la notte, cerca di venderci i bungalow sulla vicina spiaggia di Ao Nang..no grazie..preferiamo l’isola.. La sera usciamo, anche perchè il bungalow ci lascia esterrefatti!! A parte la mancanza sia di lenzuola che di asciugamani (forse è la norma nelle guesthouse..), sulla porta del bagno c’è un cartello che intima a non lasciar mai aperta quella porta..per capirne il perchè ci è sufficiente aprirla: il bagno è costituito da 4 mura di cemento e un tetto di lamiera, è pieno di fessure da cui possono entrare gli animaletti.. ditate marroni di dubbia provenienza spiaccicate sul muro, un lavandino altissimo e l’acqua calda non funzionante.. Un po’ demotivati usciamo e chiediamo il prezzo del traghetto a varie agenzie, tutte aperte, e ci fidiamo di una, la Bee Muang (proprio di fronte all’ufficio postale centrale di Krabi) che ci fa il biglietto per 150 baht (contro i 200 delle altre). Compriamo andata e ritorno e un pasaggio taxi dal porto all’aeroporto, così non ci resta che andare al mare e rilassarci, avendo già pagato e preposto tutto per il nostro ritorno verso casa..Fatto questo andiamo subito a cercare una cabina per telefonare a uno dei bungalow sull’isola per sapere se c’è posto e se ci possono venire a prendere il giorno successivo. Ne troviamo una con scritte solo in thai, ma con dei disegnini molto chiari, infiliamo una moneta da 10 baht, ne spendiamo uno solo per la telefonata, e non ci viene ridato il resto!! Anche in questa occasione ci siamo sentiti presi in giro da certi tipi che erano di fianco alla cabina telefonica. Questi indossavano tutti una pettorina di stoffa gialla con un numero blu (o vicerversa?? non ricordo bene), probabilmente identificativa dei mototaxi e subito uno di loro si è offerto di aiutarci, nonostante non l’avessimo richiesto visto che la procedura sembrava chiara.. ma quando ci ha visto così allibiti per il mancato resto, si è messo a ridacchiare coi suoi amici…ce ne siamo andati un po’ mortificati, non tanto per la perdita in denaro (9 baht sono 18 centesimi di euro), ma per l’atteggiamento, per i nostri gusti, un po’ troppo strafottente di questi mototassisti!! Abbiamo fatto un giretto nei 2 night market, ma non c’era niente di interessante e stavano già chiudendo. Erano ambedue quasi esclusivamente composti da bancarelle gastronomiche, ma non c’era niente di accattivante, anzi ci sembrava tutto molto sporco e puzzolente.. Anche la gente qui è diversa dal resto delle altre città visitate. Soprattutto fisicamente (sono più scuri e più bassi) ma anche dal punto di vista linguistico. Uno slang paragonabile al napoletano o al siciliano, la lettera R inesistente nei vocaboli inglesi!! E io che mi lamentavo che a Chiang Mai dicevano “ciopping” per intendere “shopping”!! E poi tanti grossi scarafaggi sui marciapiedi, tanti cani rabbiosi che qui sembravano particolarmente cattivi, infatti abbiamo assisitito ad una scena spaventosa i cui un intero branco di questi attaccava un cane solitario che probabilmente aveva invaso il loro territorio…in un attimo gli erano tutti addosso. Poverino..e che paura!! Verso le 22.30 ci siamo decisi a cenare, siamo anche passati dove c’è “Viva”, una pizzeria italiana, ma siamo subito scappati via perchè facevano musica live a un volume talmente alto che era già impossibile parlarsi all’esterno del locale, figuriamoci seduti ai tavoli!! Siamo allora andati nell’unico posto dove si poteva ancora mangiare, visto che dopo un certo orario venivano serviti solo alcolici!! Ci siamo presi i soliti tagliolini di riso, Elio con pollo io con pesce (barracuda), che però era pieno di lische! Stanchi e delusi da questa città orribile, dove, tra l’altro, gli occidentali farang non erano mai soli (bensì in dolce compagnia di qualche magrissima ragazza thai)…. ci siamo diretti verso la guest house, sperando in una giornata migliore..
9 marzo 2004 ISOLA!!!!
Svegliatici dopo una notte piena di incubi terrificanti, ci siamo ritrovati in una verde e luminosa Krabi, sempre sporca, ma almeno con il sole!! Abbiamo richiuso le nostre valigie e, dopo aver salutato il megaragno che ci ha fatto compagnia, alle 10 eravamo già di fronte all’agenzia Bee Muang dove un pullmino doveva portarci al porto. Alle 10.30 passa il minibus, carica noi e altre 5 o 6 persone e ci lascia giù dopo un brevissimo percorso, circa 300 metri.. non ci potevamo credere. Mollati al porto, ce ne stiamo quasi mezz’ora aspettando non si sa che cosa..intanto le persone cominciano ad aumentare..e noi continuiamo a non capire!! Arriva un pullman da circa 50 posti, noi siamo quasi il doppio, ma saliamo, tutti schiacciati e per la maggior parte in piedi (con i propri bagagli)!! Per fortuna noi siamo saliti quasi per ultimi ed eravamo di fianco all’autista, che ogni volta che ingranava la marcia mi dava una botta col cambio sulla gamba!! Per fortuna dopo 10 minuti eravamo arrivati ad un altro porticciolo, più grande del precedente e molto meglio strutturato. Dopo questo viaggio peggio della metropolitana di Milano nell’ora di punta, ci hanno fatto salire su un traghetto abbastanza grande. Almeno ci stavamo tutti senza spingerci o schiacciarci!! Il tempo era così così, ma è nettamente migliorato quando siamo arrivati nell’isola!! Delle barchette di legno “dalla lunga coda” (long tail boat) ci sono venute a prendere al largo, dal traghetto siamo “saltati” in quella con scritto il nome del bungalow in cui avevamo prenotato la sera precedente. L’isola era ancora più spartana di come ce l’immaginavamo!! Solo una piccola strada sterrata e bungalows!! E noi che credevamo di trovarci anche il bancomat!! Per cambiare dei soldi Elio si è fatto accompagnare in moto (unico mezzo di locomozione) dal giovane barista dei bungalows (che è londinese ma ogni anno rimane qui 4 mesi per lavorare) nel vicino villaggio, dove un tipo di un’agenzia turistica gli ha strisciato la carta di credito per 5000 baht tenendosi il 6% di commissione!! Bella mossa!! Del resto l’errore è stato nostro.. tutta esperienza.. Abbiamo deciso di rimanere in quel bungalow per una notte, anche perchè non ci piaceva poichè era tutto aperto e se pioveva entrava l’acqua, ma in realtà poteva entrare qualsiasi cosa… ma il tipo inglese era stato gentile, ci erano venuti a prendere al traghetto..insomma ci siamo sentiti un po’ in dovere di restare!! Nel pomeriggio comunque ci siamo fatti un giro sulla spiaggia per vedere altri bungalow. Proprio di fianco ai nostri ce n’erano 10 bellissimi, in muratura. Costavano, è vero, un po’ di più, quasi il doppio, ma la differenza era minima: 8 euro (in due) per quelli fighi contro i 5 euro per l’attuale catapecchia!! Valeva bene la pena: acqua corrente, lavandino, water col “flush”!!! Che lusso!! Nel bungalow attuale il bagno consisteva nei soliti 4 muri col tetto in lamiera (costruito di fianco al vero e proprio bungalow) con un water in mezzo (senza acqua corrente bensì con una “ciotolina” e un secchio per versare l’acqua nello scarico) e una doccetta arrugginita. Niente lavandino. Niente asciugamani..niente!! Bello, avventuroso..ma per i nostri ultimi giorni di vacanza abbiamo preferito un po’ più di comodità. Abbiamo visto altre strutture, ma quella che abbiamo scelto ci è parsa la migliore e da 700 baht siamo scesi a 400 baht x notte, fermandoci 3 notti. Non ci mettevamo neanche le ciabatte per fare la doccia tanto erano pulite le stanze!! Alla sera, visto che il cellulare non prendeva, abbiamo fatto una puntatina all’internet point (5 baht al minuto, un prezzo altissimo, il triplo del tutto il resto della Thailandia), e poi ci siamo fatti una passeggiata godendoci il tramonto mentre si abbassava la marea… Abbiamo cenato e dopo ci siamo rilassati su una specie di altalena formata da una zatterone di legno legato agli alberi (bellissimo sdraiarsi, dondolarsi e guardare le stelle) mentre il dj-barista inglese metteva musica di sottofondo molto piacevole.. soft e un po’ ambient.. e la stellata sembrava ancora più magnifica!!!
10 marzo 2004
Abbiamo rifatto le valigie e ci siamo spostati negli altri bungalow fighi!! E’ vero che la cucina lì è un po’ più cara, ma è qualitativamente migliore, e anche il locale è molto pulito. Le ragazze che gestiscono questi bungalow sono molto “simpatiche”, e cercano di parlare un inglese corretto!! Anche se il “white rise” (riso bianco) è il “uait laisc”!!!! Basta abituarsi.. Addirittura in quest’isola salutano abbreviando il solito “sawadee krab” con semplicemente “krab”!! Inoltre la popolazione è musulmana ed è strano vedere queste belle thailandesine abbronzate con il velo in testa!! Circolano tutti in moto, con una media di 4 persone su ciascun veicolo; mi stupisco come non forino mai su queste strade così dissestate, formate da sabbia rossa e innumerevoli ciottoli!! Dopo pranzo ci siamo fatti una passeggiata fino alla punta sud (3 ore – a passo rallentato – andata e ritorno), alla fine della camminata ci facevano male i talloni!! Qui è bello perchè c’è veramente pochissima gente.. Al mattino ha anche piovuto un po’, prima piano piano e poi un vero acquazzone che ci ha colti impreparati..ma che ci ha invogliato a fare il bagno, sotto gli occhi divertiti di un pescatore e sua moglie!! Del resto eravamo già in costume e faceva più caldo entrando nell’acqua del mare!! E dopo pochi minuti non pioveva più..
Dopo cena a nanna presto.
11 marzo 2004
Un’altra giornata di mare e sole. Sveglia presto, colazione con uova e pane all’aglio (!!!) e via ancora a camminare fino in fondo all’isola, questa volta con la videocamera però! C’è una bella giornata anche oggi e ci scottiamo un po’, nonostante la crema solare protezione 15.. Per pranzo soliti tagliolini…. Questi bungalow sono più belli, ma da mangiare c’è poco, oggi niente gamberi (come ieri) e niente pollo!! Rimane ben poco, solo verdure.. Nel pomeriggio abbiamo deciso di farci un giro per le stradine polverose, abbiamo visto un piccolo villaggio su delle palafitte, qualche negozietto di frutta, tanti ragazzi e bambini (tutti in moto!!), qualche mucca.. verdi prati.. e poi ci siamo entrati nella boscaglia e ci siamo ritrovati in mezzo ad una piantagione di caucciù. Ad ogni albero è stata fatta un’incisione nella corteccia da cui cola, goccia a goccia, un liquido bianco che finisce in una noce di cocco attaccata al fusto con del fil di ferro, sembra la cola vinilica (vinavil)!! Addentrandoci sempre più sbuchiamo su una spiaggia con qualche bungalow costruito a ridosso della montagna. Molto intimo. E la spiaggia è ancora più deserta della nostra!! Ci prendiamo una bottiglia d’acqua e torniamo sui nostri passi. Inizia a fare buio. Il cielo ci regala un’altra splendida nottata di stelle!! C’è un po’ di vento stasera, fa quasi freddo e il mare è mosso. Cena e a nanna.
12 marzo 2004
Ultimo giorno pieno di mare!! Siccome qui non c’è molto da vedere e da fare, abbiamo pensato di fare un regalino alle gentili “gestrici” dei bungalow. Abbiamo raccolto delle conchiglie sulla spiaggia e le abbiamo legate in fili con del nylon (anch’esso trovato sulla spiaggia, residuo di qualche rete di pescatore) che poi abbiamo appeso a un rametto di legno. Molto carino!! Con il vento le conchiglie si toccano producendo un suono molto rilassante!! Ed è piaciuto alle ragazze!! Siamo contenti!! L’hanno appeso dove si mangia. Così, una volta a casa, potremo chiudere gli occhi e pensare a dove sono le “nostre conchiglie”…e per un attimo essere ancora lì con loro… Oggi il mare è ancora mosso, ma proviamo ugualmente a fare il bagno e passiamo tutta la giornata in spiaggia tra amaca e parole crociate… e dopo cena facciamo per l’ultima volta le valigie e…. a nanna!!
13 marzo 2004
Dopo una mattinata passata ancora in spiaggia, chiudiamo le valigie e ci prepariamo alla partenza.. ma… primo contrattempo: non c’è acqua nel bungalow!! Torna, ma è un falso allarme (al contrario) e dopo un’oretta è andata via di nuovo!! Riusciamo a farci la doccia perchè ci danno dei bidoncioni pesantissimi contenenti acqua (grandi come quelli dei distributori) e non senza fatica ci laviamo, però ci divertiamo pure!! Abbiamo deciso di fare una bella colazione e di non pranzare per evitare che Elio stia male in barca. Verso l’una e mezza, sotto una pioggia torrenziale, noi e un’altra coppia (forse svedesi, comunque nordici o tedeschi) saliamo sulla long tail boat che ci porterà al largo all’appuntamento col traghetto, il quale dovrebbe passare verso le 14 per riportarci sulla terra ferma. Pensavamo che il temporale, come nei giorni scorsi, finisse subito, e invece continuava e continuava.. per un’ora e mezza siamo stati al largo in balia delle onde sulla barchetta ad aspettare il traghetto, bagnati fradici, con il vento che ci raffreddava e con il mare mosso, mentre la pioggia non accennava a diminuire, anzi, in lontananza i fulmini si scaricavano nell’acqua..e il traghetto non si vedeva!! Verso le 16, finalmente, è arrivato, ha smesso di piovere forte (piovigginava) e finalmente siamo saliti sulla barca, che però era molto più piccola rispetto a quella dell’andata (nonostante ci fossero più o meno lo stesso numero di persone a bordo) e aveva due parti coperte (al completo naturalmente). Ci siamo seduti all’esterno, strizzando i vestiti e salutando l’isoletta.. avevamo le dita “rugose” per l’acqua, e queste rughe non accennavano ad andar via…non riuscivamo a scaldarci e neppure ad asciugarci!! ..che gelo!! Ma le sorprese non erano ancora finite….. La barca, causa il maltempo, era arrivata a Krabi alle 17 anzichè alle 15. All’arrivo al porto c’era l’omino che ci aspettava per il servizio taxi (che avevamo pagato precedentemente all’agenzia con l’acquisto del passaggio a/r sul traghetto per l’isola), ci ha portati ad un banchetto dicendoci che l’auto da noi prenotata ci aveva aspettato un po’ e poi se n’era andata perchè doveva andare a prendere altre persone, quindi a noi non restava che aspettare circa 2 ore e poi ci avrebbero accompagnato all’aeroporto.. Il nostro aereo partiva alle 20 e noi dovevamo essere a fare il check-in alle 19, ci siamo detti disposti ad aspettare massimo un’ora, non di più.. allora l’omino ci informa che se avessimo pagato 200 baht in più la macchina sarebbe stata subito disponibile… Non ci abbiamo visto più!!! Tutti bagnati fino all’osso e provati “dall’abbandono” dell’isola, ci siamo un po’ arrabbiati, anche perchè avevamo capito che il loro desiderio era solo quello di spillarci altri soldi..a questo punto rischiavamo anche di perdere l’aereo!! Dopo aver “ragionato” un po’ con il tipo del banchetto taxi e dopo avergli spiegato che non era di certo colpa nostra se la barca aveva ritardato (non è che l’avevamo persa per stare un po’ di più in spiaggia!!), dopo avergli dimostrato che non avevamo più soldi, che avevamo pagato in anticipo per questo servizio e che non avevamo intenzione di sganciare mezzo baht in più (che ce la mettesse la tipa dell’agenzia la differenza dei 200 baht)….. dopo tutto questo (e 5 minuti di orologio) si ripresenta il tipo dei taxi che ci dice che ci accompagna lui e che la tipa della Bee Muang pagherà la differenza. Noi restiamo convinti che fosse solo uno stratagemma per farci pagare di più, ma com’è come non è, tutti zuppi siamo saliti sul taxi che in meno di mezz’ora ci ha portati all’aeroporto di Krabi. Qui finalmente ci siamo potuti asciugare, anche se in realtà gli abiti che ci eravamo tenuti da parte per il viaggio aereo erano già tutti fradici. Abbiamo riaperto le valigie, cercato qualcosa e ci siamo cambiati nei bagni!! Dopo aver fatto il check-in insieme ad una quintalata di funghi, abbiamo aspettato il nostro volo, partito in ritardo di un quarto d’ora, ma arrivato quasi puntuale!! E’ stato un volo particolarmente piacevole questo con la Bangkok Airways, meglio dei voli interni della Thai!! Per un tragitto così breve (poco più di un’ora) ci è stata offerta una buonissima cena, con tanto di gelato!! Le hostess erano veramente molto gentili e carine. Una nota piacevole in una giornata abbastanza disastrosa!! Altro che influenza aviaria, rischiavamo di tornare con un’influenza vera e propria!! Ma fa tutto parte dell’avventura e anche questi disguidi resteranno nel nostro cuore.. Arrivati a Bangkok abbiamo subito ritirato i bagagli e ci siamo recati all’altro terminal, quello per i voli internazionali, con un pullmino che li collega. Al check-in c’era un caos incredibile, nonostante fosse quasi mezzanotte!! Dopo aver pagato la tassa (500 baht a testa) per uscire dal paese e dopo altri controlli vari, siamo arrivati al gate e con un po’ di ritardo il nostro TG 943 è partito…. Il volo è stato fantastico, ci hanno anche dato un menù cartaceo, che lusso!! Con tanto di pasticcini di notte!! Sono anche riuscita a dormire per 5 ore!! Incredibile!!
14 marzo 2004
Arrivati a Roma ci rendiamo conto che fa ridere come aeroporto internazionale in confronto a quello di Bangkok!! Alle 6 di mattina (ora d’arrivo) eravamo tutti in fila (lentissima) per il controllo del bagaglio a mano: una persona lavorava e tre guardavano (normale, siamo a Roma!). Si è avvicinata a noi una ragazza thai, per la prima volta in Italia, che non capiva dove dovesse andare…. Abbiamo chiaccherato un po’ con lei (la fila, come detto, si muoveva più lentamente di una lumaca in letargo) e anche con un altro ragazzo dietro di noi (sembrava “ispanico”) il quale diceva di conoscere bene questo aeroporto perchè era già la quarta volta che ci passava, e per lui era famoso per la sua inefficienza.. che figuraccia… ci siamo presi “a braccetto” la thai e l’abbiamo aiutata a trovare il gate di raccordo del volo Alitalia per Trieste. Lei è rimasta stupita soprattutto dal poliziotto del “controllo passaporti” che l’ha trattenuta per molti minuti facendole varie domande in un inglese veramente maccheronico!! E non abbiamo ancora capito se l’ha fatto per svolgere correttamente il proprio lavoro o solo per fare un po’ lo scemo.. ma propendiamo per la seconda ipotesi.. E così, con l’arrivo a Milano, si è concluso il nostro viaggio in questa terra che ci ha affascinato per la sua diversità e che ci ha lasciato nella mente e nel cuore ricordi indimenticabili
PS. e comunque siamo arrivati a Linate con 6 gradi e noi in pantaloncini!!! Ma almeno ci siamo scampati 2 settimane di pioggia e neve!!
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